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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Falcao, 42 anni anni fa il Divino cambiava la storia della Roma: "Onorato di ispirare tanta passione"

La società giallorossa ed il talento brasiliano ricordano l'arrivo all'aeroporto e la festa dei tifosi giallorossi

Un mazzo di fiori ed uno zuccotto giallorosso di lana in testa. Così il 10 agosto del 1980 Paulo Roberto Falcão veniva incoronato al suo arrivo fra una folla festosa di tifosi all'aeroporto romano di Fiumicino. Da allora sono passati 42 anni, e quella data è rimasta impressa nel cuore dei romanisti. Proprio il "volante" di Liedholm e la società di Trigoria hanno celebrato quel giorno con due post, uno pubblicato dal giocatore brasiliano sulla sua pagina Instagram e l'altro sul sito dell'As Roma.

"Ovunque ho giocato, sono sempre stato accolto calorosamente dai fan e sono stato onorato di poter ispirare così tanta passione nei fan", scrive il talento brasiliano sui suoi profili social pubblicando la famosa foto del suo arrivo nella Capitale. "Quando Paulo Roberto Falcao è sbarcato dal cielo gli hanno regalato un mazzo di fiori e poi uno zuccotto giallorosso di lana: sembrava un'incoronazione. Lo era", il post della società giallorossa su twitter per ricordare l'arrivo del Divino a Roma. 

Un arrivo che cambiò per sempre la storia del club giallorosso. Con l'arrivo di Paulo Roberto Falcão la squadra della Capitale diventò grande per la prima volta nella sua decennale storia. Uno scudetto, due Coppa Italia ed una finale di Coppa dei Campioni seppur persa in malo modo in uno Stadio Olimpico gremito questo il suo palmares con l'As Roma. 

Da allora il Divino con la sua maglia numero 5 è diventato per tutti l'VIII Re di Roma e le sue sorti si sono legate indissolubilmente alla città che lo ha amato al di sopra di tutto.  Nato a Xanxerê, nello stato brasiliano di Santa Caterina il 16 ottobre 1953, Falcão alimentò da subito sogni e speranze di una tifoseria ed di una intera città tanto che a distanza di oltre 40 anni da quel giorno il suo mito viene ancora celebrato. 

Una carriera ricca di soddisfazioni quella dell'VIII Re di Roma, cominciata nell'Internacional, dove gioca per sei stagioni conquistando tre volte il titolo brasiliano. Era il Brasile degli anni '80, di campioni del calibro di Zico, Socrates, Junior, Cerezo e Casagrande. Poi lo sbarco a Roma alla guida del Barone Nils Liedholm e dell'allora presidente Dino Viola. 

Da qui la leggenda, con tocchi di classe e gol di alta scuola. Assieme a Bruno Conti, Roberto Pruzzo, Sebino Nela e l'indimenticato capitano Agostino Di Bartolomei Falcão cambia per sempre la storia dell'As Roma. Conquista il secondo tricolore della storia del club e raggiunge la finale di Coppa Campioni.

Con la maglia giallorossa gioca cinque stagioni con il numero 5 sulle spalle realizzando 22 gol in 107 presenze, poi il passaggio al Sao Paolo, ma quel giorno di San Lorenzo di 42 anni fa i romanisti lo ricordano non per la notte delle stelle, ma per l'arrivo a Roma della più grande stella che prima di allora avesse mai vestito i colori giallorossi. 

Considerato uno dei più forti centrocampisti della storia del calcio mondiale, nel 2004 figurò nella Fifa 100, la lista dei 125 migliori giocatori viventi, selezionata da Pelé e dalla Fifa in occasione delle celebrazioni del centenario della federazione.

Nel 2012 è stato invece inserito nella Hall of Fame della storia dell'As Roma. Come affermava l'indimenticato allenatore del secondo Scudetto, Nils Liedholm: "È Falcao che dirige l’orchestra in campo. Io, al massimo, qualche volta gli scrivo la musica o arrangio lo spartito seguendo certe idee".

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