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Lazio, la Curva Nord torna allo stadio ma senza abbonamento

Contro Cesena i giocatori scenderanno in campo con il fiocco giallo per i marò

La Curva Nord tornerà all'Olimpico, a partire da Lazio-Cesena, ma senza sottoscrivere l'abbonamento. Ad annunciarlo sono stati gli stessi rappresentanti del tifo organizzato dei biancocelseti, con un comunicato letto all'emittente romana RadioSei. "Abbiamo la sensazione che qualcuno farebbe carte false per vedere la Lazio relegata ai margini del calcio che conta, con i dirimpettai a farla da padroni - fa sapere lo 'zoccolo duro' della tifoseria -. Noi questo non lo permetteremo mai. Ed è per questo che torneremo allo stadio a partire da Lazio-Cesena, per far sì che la nostra Lazio torni a splendere grazie al suo acquisto più importante, il 12/o uomo in campo. Non sottoscriveremo, però, l'abbonamento, che rappresenta un atto di fede verso la propria squadra, in quanto non avendo una società 'normalè, abbiamo deciso di comportarci di conseguenza". 

Il ritorno all'Olimpico, dopo mesi di assenza (lo sciopero è iniziato in Lazio-Atalanta del 9 marzo) è stato deciso "per assicurarci che non venga demolito quel poco di buono che viene fatto". Ma non si tratta di nessuna pace con la dirigenza, invitata ad ignorare la tifoseria. Proprio in Lazio-Cesena, i biancocelesti torneranno a indossare sulle maglie da gioco un fiocco giallo per i marò trattenuti in India, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone

Un'iniziativa che la società del presidente Lotito aveva già adottato nel marzo 2012 e che oggi ripropone, per sostenere la soluzione di una questione che si protrae da tempo e che proprio ieri è tornata all'attenzione dell'opinione pubblica in seguito al malore del fuciliere Latorre. 

Contro i romagnoli dovrebbe esserci in panchina il difensore Micheal Ciani, indicato tra i partenti ma rimasto a Roma così come Gonzalez e Cavanda. Ieri il francese, alla chiusura del mercato, ha twittato un'emoticon triste con accanto una pistola. Un tifoso ha provato ad incoraggiarlo ma il calciatore ha risposto: "Je suis dèg" (tradotto, "sono disgustato"). Il francese non è riuscito ad andare al Metz. 

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