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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Lazio, Candreva: "Volevo essere punto di riferimento ma non me lo hanno permesso"

Il neo giocatore dell'Inter a Radio Sei: "Fino allo scorso anno ero incedibile da quest'anno sono diventato cedibile. Forse la Lazio voleva fare cassa"

Antonio Candreva lancia frecciate alla dirigenza della Lazio e all'ex tecnico Stefano Pioli. Il neo giocatore dell'Inter è intervenuto ai microfoni di Radiosei, nella trasmissione di Guido De Angelis e ha voluto togliersi qualche sassolino dalle scarpe: "Sono arrivato delle proposte. Fino allo scorso anno ero incedibile da quest'anno sono diventato cedibile. Forse la Lazio voleva fare cassa. Volevo diventare un punto di riferimento ed invece non me lo hanno permesso".

Ma non finisce qui. L'esterno della Nazionale continua: "Ci tenevo alla fascia di capitano, quando Pioli mi ha detto di fare il Vice io ho rifiutato perché pensavo fosse più giusto che lo facesse chi per anzianità era da più tempo nella Lazio. Pioli non mi ha dato spiegazioni, mi ha detto che il capitano sarebbe stato Lucas. Io sono tornato in camera, ci ho pensato un po', ho richiamato il mister e gli ho detto che se non potevo fare il capitano non ero pronto nemmeno per fare il vice capitano. Ci sono rimasto male, ma può darsi pure non fosse una scelta del mister ma di qualcun altro".

Poi spazio ai ricordi. "Un giorno ero in macchina con Manzini che mi ha fatto ascoltare tutti gli insulti di tutti i tifosi e delle radio. I primi giorni ho avuto un po' di difficoltà, alcuni compagni mi hanno dato molti consigli, mi dicevano di far parlare il campo, di stare tranquillo e di dimostrare quello che era il mio valore. Dopo il gol contro il Napoli andai sotto la curva e li cambiò qualcosa nel rapporto con i tifosi", ha detto.

Immancabile lo spazio dedicato al derby. "Era un casino, la tensione si respirava sia dentro che fuori Formello. Erano tutte emozioni positive però, che facevano bene a me ed ai miei compagni", ha detto. "Il 26 maggio è stato il derby più importante della storia. Ero in camera con Marchetti e la sera prima non abbiamo dormito, ci dicevamo che non potevamo perdere. Alle 6 Federico è uscito dalla camera per andare a fare un giro. Fu una brutta partita con zero occasioni, tranne una, quella di Lulic. Con la maglia di quel derby ci ho fatto un quadro ed ogni volta che salivo le scale quando ero a Roma la vedevo e pensavo a quel momento, ha concluso. 

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