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Da Monchi a Petrachi, fino a Tiago Pinto: chi ha costruito questa Roma mediocre?

Ben otto giocatori dell'undici tipo della Roma di Mourinho sono eredità della gestione Pallotta. Solo Rui Patricio, Sergio Oliveira e Abraham sono i calciatori titolari della proprietà Friedkin e del duo Tiago Pinto-Mourinho

La Roma naviga al settimo posto della classifica fra tanti bassi e pochi alti, facendo storcere il naso a chi si aspettava un altro tipo di stagione. In molti infatti con l’arrivo di Mourinho speravano di vedere una Roma in lotta per le prime posizioni in campionato ma fra lo Special One che non incide come vorrebbe, polemiche arbitrali e basso rendimento dei calciatori, la Roma sta vivendo una stagione mediocre. Nell’ultimo periodo Mou, che ha tenuto a ribadire che la sua Roma è una squadra unita, si è soffermato ad analizzare la qualità dei suoi giocatori ritenendola inferiore anche a quella del Sassuolo, di certo non una squadra di prima fascia in Italia.

Ecco allora che analizzando la formazione giallorossa si vede che la Roma tipo non è non è tutta farina di Mou e di Tiago Pinto e della famiglia Friedkin ma anzi porta ancora in campo residui dell’era Pallotta.

La Roma ideale

Ipotizzando come modulo base della Roma il 3-4-1-2, ecco quale sarebbe l’undici tipo di Mou: Rui Patricio; Ibanez, Smalling, Mancini; Karsdorp, Mkhitaryan, Oliveira, Spinazzola; Pellegrini, Zaniolo, Abraham. Di questo undici, soltanto tre sono “proprietà” del duo portoghese Mou-Tiago Pinto. Parliamo di Rui Patricio costato 11,5 milioni di euro, autore di buone prestazioni ma di errori grossolani come contro Inter e Sassuolo, Oliveira arrivato in prestito soltanto lo scorso gennaio, e Abraham uno dei più convincenti della stagione giallorossa. L’inglese arrivato in estate dal Chelsea per 40 milioni di euro, è il capocannoniere della Roma con 18 gol fra campionato e coppe. 

L'eredità di Pallotta 

Il restante undici tipo della Roma, ovvero 8 giocatori è prevalentemente eredità dell’era Pallotta. Proprio sotto la guida dell’ex presidente giallorosso contiamo la difesa titolare (Smalling, Mancini, Ibanez) più Mkhitaryan e Spinazzola arrivati col lavoro del ds Petrachi (a cui aggiungiamo pure Veretout) mentre Karsdorp, il capitano Pellegrini e Zaniolo (più Cristante) sono figli del lavoro di Monchi.

Una Roma quindi ancora distante dall’essere effettivamente una creatura formata dalla famiglia Friedkin e da Tiago Pinto. La nuova proprietà americana ha già speso per Mou oltre 100 milioni di euro in due sessioni di mercato, per risultati deludenti. Ecco dunque che da qui a fine stagione saranno in molti a giocarsi il posto per una riconferma visto che ci si aspetta una vera e propria rivoluzione la prossima estate. Il tutto sotto la supervisione di Mourinho, cardine della Roma che verrà.

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