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Filippo Giannitrapani

Collaboratore Sport

Milinkovic cessione dolorosa, ma necessaria per la Lazio

Milinkovic-Savic è il top player del centrocampo della Lazio e della Capitale. I biancocelesti stanno però pensando alla cessione del calciatore per poter rinnovare la squadra a disposizione di Sarri

Un'operazione dolorosa ma necessaria per il futuro della Lazio. Così si può inquadrare la cessione sempre più probabile di Milinkovic-Savic in estate. La strada fra il club capitolino e il serbo è pronta a dividersi dopo sette anni conditi da trofei e amore vero. L'idillio fra il Sergente e la Lazio non si è rotto, ma guarda in faccia alla realtà che parla di club sempre più in difficoltà economiche e che hanno bisogno di costante liquidità. Ecco la motivazione principale per cui la Lazio sarà costretta a dire addio a Milinkovic.

Dal prossimo anno l'indice di liquidità, che a Formello hanno conosciuto per bene, sarà parametro essenziale per partecipare alla Serie A. La cessione di Milinkovic metterebbe la Lazio al riparo da tutto, con un incasso di 80 milioni come cifra minima. Ma sul calciatore, per la gioia di Lotito, è pronta a partire un'asta importante fra Manchester United (che col serbo sostituirebbero Pogba) e Psg. 

L'addio di Milinkovic (27 anni) è diventato inevitabile anche per la crescita del calciatore non accompagnata da quella della Lazio. Il Sergente ha avuto una crescita esponenziale, anno dopo anno, confermandosi un top in Serie A e in Europa conquistando con la Serbia anche il pass per il mondiale in Qatar. La Lazio oltre a una Coppa Italia e due Supercoppe Italiane non è riuscita a mantenere un andamento costante, a diventare grande e lottare per grandi obiettivi. Entra quindi, in gioco l'ambizione del calciatore che sa il proprio status e che è desideroso di calcare con continuità palcoscenici importanti come la Champions League. La sconfitta nel Derby ha cancellato in maniera definitiva la possibilità della Lazio di giocare la Coppa più ambita, sancendo in qualche modo l'addio di Milinkovic.

La cessione di Milinkovic è da intendere in maniera diversa da quella che potrebbe essere invece quella di Zaniolo che dalla Roma può passare alla Juventus. L'addio del romanista si può vedere più come un'opportunità per tutti, di rilancio, di riscatto dove un calciatore di belle speranze dopo due infortuni non sta riuscendo a ritrovarsi, quello del laziale è un peccato. Milinkovic è uno che sposta gli equilibri, fisicamente, tecnicamente: è la Milinkocrazia. La sua cessione entra quindi nel giro dell'idea della necessità per mantenere in vita un progetto iniziato da meno di un anno. 

La Lazio sul mercato dovrà intervenire molto. Lotito conta di dover intervenire con almeno 6 nuovi giocatori solo per il reparto difensidvo (fra portieri e difensori), almeno un paio di rinforzi a centrocampo e un altro in attacco. Carnesecchi, Romagnoli, Emerson Palmieri, Vecino, Vitinha, Mertens alcuni nomi in orbita Lazio per il prossimo mercato ma per cui il club dovrà spendere cifre importanti specie per quanto riguarda gli ingaggi. Tutti nomi di giocatori con esperienza e carisma funzionali al nuovo corso di Sarri in biancoceleste. Per farlo però c'è bisogno di un sacrificio e l'unico possibile è quello di SMS.

Arrivato da sconosciuto Milinkovic-Savic è diventato un faro, una pedina di riferimento della Lazio in campo e fuori, un totem, un simbolo di lazialità per tutto il tifo biancoceleste. Col contratto in scadenza nel 2024, l'ultimo grande regalo del Sergente alla sua gente sarà quello di garantire stabilità e finanziare il mercato del club per far crescere la Lazio. Un pò come il club ha fatto crescere lui.

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