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Filippo Giannitrapani

Collaboratore Sport

SS Lazio, si può costruire il futuro senza certezze?

Maurizio Sarri sta cercando di costruire le basi della Lazio del futuro fra mille incognite e con un mercato che, in teoria, dovrebbe portare una vera e propria rivoluzione

"Il nostro obiettivo è finire la stagione gettando le basi per qualcosa di importante nel futuro". Ha parlato così Maurizio Sarri dopo il pareggio last minute contro il Torino grazie al solito Ciro Immobile. Nel sabato pre-pasquale, in un Olimpico quasi deserto esclusa la Curva Nord che sarà assente contro il Milan, è andato in scena uno spettacolo visto e rivisto della Lazio di Sarri: una brutta partita successiva ad una grande prestazione nel turno precedente. Un risultato e una prestazione che lasciano l'amaro in bocca e che chiude con molta probabilità la possibilità di quarto posto per la Lazio che adesso punterà ad entrare almeno in Europa League.

L'ingresso in Europa e la costruzione delle base per il futuro sono gli obiettivi rimasti a Sarri. Ma se nel primo caso la Lazio è in piena lotta e tutto dipende dal campo, il secondo obiettivo si scontra con la realtà. Come è possibile costruirsi un futuro se non sai da dove iniziare?

Sarri parla di basi per il futuro ma in estate la Lazio perderà la sua colonna portante. I biancocelesti infatti finiranno questo campionato con diversi giocatori, titolari/titolarissimi che saluteranno Formello al termine della stagione. Strakosha (e lo stesso Reina) è lontano dal rinnovo, Luiz Felipe andrà via a parametro zero così come Lucas Leiva, Patric nonostante le parole di Sarri è più distante, Acerbi (fischiato, nemmeno citato dalla Curva Nord durante l'annuncio delle formazioni) è pronto a salutare. Come può Sarri costruire le basi del futuro in questa stagione quando in estate perderà la spina dorsale della squadra ovvero portiere-centrali di difesa-regista?. Tutti questi sono i giocatori scelti da Sarri per condurre fino al termine della stagione la Lazio. Un cortocircuito all'interno dei biancocelesti con dei calciatori che finiranno la stagione e poi saluteranno. Un progetto dunque non a medio-lungo termine. A questi aggiungiamo che per finanziarsi in estate la Lazio cederà uno fra Milinkovic-Savic e Luis Alberto, due dei top in organico e due dei migliori centrocampisti in circolazione in Italia e non. Sarri con fatica, come è normale al suo primo anno, sta cercando di dare la sua impronta alla squadra con giocatori non adatti al suo modo di giocare. E la Lazio ci riesce a maniera alterna disputando una settimana una partita spettacolare per poi cadere rovinosamente nel turno successivo. Difficoltà in campo e nella gestione di mercato della Lazio che sarà da rivedere. Ai titolari che mancheranno a Sarri nella prossima stagione vanno aggiunte anche le riserve visto che gli arrivi dello scorso gennaio, Cabral e Kamenovic, non si possono considerare dei rinforzi. Alla fine di questo anno Sarri rischia di dover ricominicare da zero tutto il suo lavoro perdendo sei titolarissimi, e gettando al vento il buono seminato. Ad oggi l'unica certezza della Lazio si chiama Ciro Immobile, 180 gol in biancoceleste. Chapeau.

Se prima era Lotito che dubitava di Sarri, adesso è il tecnico che dubita del suo presidente. L'obiettivo europeo è il compito minimo e sulla carta più agevole da raggiungere per la Lazio sia per un fattore di prestigio ma anche economico. Quello di gettare adesso le basi per il futuro di domani, sembra più un'utopia. La speranza dei biancocelesti è che Sarri voglia riprovare a ricostruire di nuovo tutto, e non che getti la spugna a condizione che Lotito appoggi il mercato del tecnico, cosa non fatta a gennaio. E intanto il prolungamento del contratto annunciato lo scorso dicembre resta ancora nel congelatore, di certo non un indizio confortante.

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