Dalle stalle alle stelle, questa Lazio vola in alto
Le sconfitte contro Salernitana e la retrocessione in Conference League potevano abbattere la Lazio che è rimasta viva vincendo il derby e battendo il Monza ha conquistato il secondo posto della Serie A
Undici giorni di passione in casa Lazio. Dalle stalle per via della sconfitta contro la Salernitana e squalifica di Milinkovic-Savic passando alla retrocessione in Conference League alla vittoria del derby e al secondo posto in classifica. Apoteosi biancoceleste, tutto senza Ciro Immobile uomo simbolo, bomber, trascinatore e capitano della squadra.
Il comandante ha tenuto la rotta, non ha fatto naufragare la nave in mezzo alla tempesta. La sconfitta contro la Salernitana è stata una caduta da vecchia Lazio non matura, abbattuta dai colpi dell’ex Candreva e dell’ex romanista Fazio nella settimana precedente al derby per giunta. A seguire la sconfitta di Rotterdam e l’eliminazione con tanti rimpianti dall’Europa League e la conseguente retrocessione in Conference League (sfida contro il Cluj dopo il mondiale) la coppa dei perdenti per Tare ma ad oggi trofeo che i biancocelesti hanno l’obbligo di vincere.
In meno di una settimana sembrava essersi perso tutto l’entusiasmo e quello che fin qui si è costruito fra le mura di Formello. Ma così non è stato. Nell’ora più buia e nella serata più importante la Lazio si è tirata fuori dalle stalle. La notte del derby non è stata la notte della rinascita dell’Aquila, ma della consapevolezza di essere grandi. Alla stracittadina senza Immobile e Milinkovic, le stelle della squadra, la Lazio ha battuto la Roma, ringraziando Ibanez sì ma mettendo sul campo una prova gagliarda. Una difesa sensazionale che guidata dal tifoso laziale Romagnoli ha cancellato l’attacco romanista, un centrocampo di fatica e geometria capitanato da Cataldi altri tifoso-giocatore, Felipe Anderson pupillo del tecnico decisivo da falso nueve sulle orme del Mertens sarriano. Il ghigno di Radu, mvp del derby, la ciliegina sulla torta di un derby di goduria per i laziali.
Sarri è poi riuscito nell’impresa forse ancora più difficile: tenere alta la concentrazione. Dopo la vittoria nel derby in quelle condizioni si temeva appagamento contro il Monza in una partita invece di fondamentale importanza per la stagione laziale. Sarri ci è riuscito, la Lazio non è ricaduta nei soliti errori del passato, e trascinata da Romero un crack, una nuova stella ha vinto ed è salita in alto al secondo posto della classifica dietro soltanto ad un Napoli perfetto.
Il mercato nonostante alcune lacune importanti, come il vice Immobile e un terzino sinistro, ha dato a Sarri un aiuto nella costruzione di una grande Lazio. Il lavoro dell’allenatore però è totale. In comunicazione non batte il collega della Roma ma Sarri alla sua squadra ha dato un gioco chiaro, bello ed efficace. Ha reso la difesa un bunker impenetrabile, ha dato spazio a calciatori con fame con voglia di mangiare il campo. Questo è Il sarrismo 2.0 che si sta ammirando nella Capitale e contro la Juventus ci sarà un’altra prova di maturità per una Lazio che sogna il cielo e di avvicinarsi ancora di più alle stelle.