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Cinema

Hunger Games

Il film di Gary Ross è ambientato nel Nord America del futuro e in particolare nello stato di Panem che ogni anno obbliga ogni distretto a mandare un ragazzo e una ragazza a competere agli Hunger Games. Ottimo prodotto

Con cadenza annuale, lo stato di Panem obbliga ognuno dei suoi dodici distretti a “sacrificare” un ragazzo ed una ragazza nella partecipazione agli Hunger Games. Una sorta di vero e proprio reality controllato dal Governo, anche con finalità politiche, in cui i 24 partecipanti (chiamati "Tributi") vengono portati in una foresta, costretti a sopravvivere e ad uccidersi poiché solo uno di loro potrà tornare a casa. La giovane e bella Katniss del dodicesimo distretto, obbligata a partecipare per salvare dai giochi la sorellina più piccola, dovrà fare i conti con i propri limiti e le proprie abilità per poter vincere e ritornare a casa. Poco pubblicizzato e credo anche mal distribuito, Hunger Games potrebbe a prima vista sembrare il solito
blockbuster americano come se ne sono visti tanti. Tanto che gli incassi (poco più di due milioni di euro in tre settimane di programmazione ) ne testimoniano una certa diffidenza da parte del grande pubblico. Invece il film si rivela un ottimo prodotto, apprezzabile anche da chi (come me) non è un fan del genere action/fantasy. Ritmo serrato, ottimo cast (Donald Shutterland, Stanley Tucci e Woody Harrelson sono dei veri mattatori) ed uno sviluppo della trama ricco di colpi di scena che incolla alla sedia. Ottime anche le sequenze dei combattimenti, magistralmente girate dal regista Gary Ross. A me personalmente ha ricordato il cult “L’Implacabile” con Schwarzenegger protagonista del reality “Running Man”. Da quel film sono passati quasi trent’anni, ma la spettacolarizzazione della morte ed il voyerismo che sfocia nel morboso restano anche oggi argomenti di stretta attualità. Sicuramente da vedere per trascorrere più di due ore di puro entertainment (ma di livello).

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