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Pagamenti digitali

Come il 2020 ha cambiato lo shopping: i nuovi trend

Nell’ultimo anno, l’incremento dell'utilizzo dei pagamenti digitali li ha resi indispensabili nella vita di tutti i giorni: vediamo in che modo è cambiata l’esperienza d’acquisto fra il 2020 e l’inizio del 2021

Ricordiamo tutti l’inizio della pandemia, e i problemi che questa ha comportato nello svolgimento delle nostre normali attività quotidiane. Persino andare a fare la spesa nei supermercati si è rivelato difficile: file interminabili negli store, spostamenti ridotti quasi allo zero e poca dimestichezza con gli strumenti digitali, sia da parte dei consumatori che dei venditori.

Tutto ciò ha contribuito a rendere ancora più complicata la situazione pandemica, per non parlare della paura del contatto – che ci ha portati a limitare al massimo i nostri spostamenti. Proprio da queste nuove esigenze, tuttavia, hanno cominciato a prendere sempre più piede i pagamenti digitali e l’esperienza di acquisto online attraverso e-commerce, siti web dedicati e non solo. 

L’emergenza sanitaria ha portato quindi anche il più piccolo commerciante a toccare con mano  l'importanza di rimanere sempre in contatto con i propri clienti, anche da remoto, e, allo stesso tempo, di garantire la possibilità di pagare anche a distanza tramite strumenti di pagamento digitali.

Il Coronavirus ha quindi modificato le abitudini di acquisto degli italiani, tanto che  i pagamenti digitali sono diventati una costante che si è prolungata anche dopo la fine della quarantena. Ma come è cambiato il modo di vendere e acquistare nell'ultimo anno? E come cambierà ancora?

La crescita di e-commerce e delivery

Dietro ogni grande ostacolo si nascondono spesso delle opportunità: nel contesto dell'emergenza Coronavirus, ad esempio, insieme ai devastanti effetti negativi per diversi settori dell'economia, c'è stata una netta accelerazione nell'uso di e-commerce, delivery e pagamenti digitali anche in Italia.

Il consorzio Netcomm, in collaborazione con NetStyle e Tuttofood Milano, ha presentato al Netcomm Forum Live i dati della ricerca sull’uso dell’e-commerce in Italia durante e dopo l'emergenza da Coronavirus. Lo studio si riferisce agli ultimi 12 mesi, evidenziando un vero e proprio boom dello shopping online.

Perché tutto questo è rilevante? Il motivo è semplice: la vendita online, correlata ai pagamenti digitali facilitati, ha permesso ai commercianti e all’intera economia italiana di non arrestarsi di fronte ad un possibile scenario catastrofico. 

Negli ultimi 12 mesi, infatti, la frequenza di acquisto online è aumentata del 79%, con 1,3 milioni di nuovi clienti dell’e-commerce nel primo semestre del 2020 (dati Osservatorio Innovative Payments Polimi), mentre le transazioni online sono cresciute del 15,4%, con un +7% durante i tre mesi di quarantena.

Ciò significa che, volendo parlare in maniera diretta e semplicistica, il nostro paese non si è mai davvero “fermato”. Ad esempio i ristoratori, una delle categorie più colpite dalla pandemia, hanno saputo reinventarsi grazie ai servizi di delivery e d’asporto con ordinazioni online, portando avanti la propria attività anche in maniera “virtuale”. 

Ma non è tutto. Infatti, anche dopo la fine della quarantena e a seguito dell'allentamento delle restrizioni, i consumatori hanno continuato a preferire gli acquisti online.

Nello specifico, la percentuale di consumatori che, con l'arrivo del Coronavirus, ha acquistato sul web prodotti che generalmente comprava in negozio (35,4%) è aumentata dell’1,8% dopo la fine del lockdown, crescita che ha investito anche il settore della spesa online, con un aumento del + 1,7% rispetto ad aprile 2020 nell'acquisto di generi alimentari e di prima necessità, e dell’e-grocery, cresciuto del 96% post lockdown con le vendite di largo consumo confezionato che non sono mai scese sotto il 50% di incremento settimanale.

Come accennato, i servizi di delivery offerti da negozi, ristoranti e alimentari hanno riscontrato una crescita significativa: ad oggi, ordinare una pizza a casa, fare la spesa online o inviare un mazzo di fiori alla propria metà non solo è semplice, ma ci fa sentire più al sicuro. 

L'acquisto e la vendita online di prodotti e servizi è diventata quindi la scelta preferita da sempre più persone, sia per la semplicità di poter ricevere i prodotti direttamente a casa, sia per un crescente clima di fiducia nei confronti di servizi e pagamenti online e per la tutela della propria salute.

Pagamenti digitali: l’importanza dell’assenza di contatto

Oramai sappiamo bene che mantenere il distanziamento sociale è fondamentale per prevenire l'ulteriore diffusione del Coronavirus, e questa abitudine si riflette anche sul nostro modo di acquistare. Durante il lockdown, infatti, sono aumentati i pagamenti con strumenti digitali, come carte di credito e prepagate, ma anche tramite app e buoni sconto digitali.

Limitare il contatto fisico, nella situazione pandemica attuale, è l’unica maniera di preservarsi dal possibile contagio. Ecco perché la manipolazione di banconote e, più in generale di denaro contante, viene sempre più accantonata, preferendo una modalità di pagamento senza contatto e totalmente virtuale. 

Solo il 30% degli utenti campione intervistati da Netcomm utilizza i contanti, mentre il 59% vorrebbe che tutti i negozi implementassero i metodi di pagamento alternativi. Inoltre, il 49% degli intervistati vorrebbe ordinare i prodotti online e riceverli a casa anche da negozi vicini, mentre al 43% basterebbe anche solo ordinarli online e passare a ritirarli in negozio, così da non dover perdere tempo.

La frequenza di acquisto online è quindi aumentata in modo esponenziale e, a tutt'oggi, i consumatori continuano a preferire le consegne e gli acquisti contactless.

Come cambieranno il futuro i pagamenti e i servizi digitali? 

Per stare al passo con i tempi, quindi, sempre più negozi scelgono di dotarsi di e-commerce, servizi di delivery e pagamenti digitali. Mentre in passato c’era una certa diffidenza nell’informarsi o nell'approcciarsi agli acquisti online, ad oggi è diventata quasi una scelta obbligata: da una parte, infatti, gli italiani hanno ritenuto semplice iniziare a ordinare online, così da evitare spostamenti inutili e diminuire il rischio di contagio. Dall’altra, le attività come negozi, ristoranti, aziende e piccoli commercianti hanno potuto continuare a lavorare proprio grazie agli strumenti digitali come e-commerce e delivery.

Anche l'utilizzo di servizi online, come ad esempio il pagamento di bollettini, multe e bollo auto tramite app o il pagamento di ricariche telefoniche, è cresciuto esponenzialmente, tanto che nella prima quarantena i pagamenti dei servizi sono aumentati del 30%. Un trend che non sembra volersi arrestare. 

È importante infatti notare come queste abitudini si stiano mantenendo anche dopo il lockdown: un segnale di un cambiamento culturale importante, e soprattutto di una presa di coscienza notevole, soprattutto se si pensa che a inizio 2020 molte realtà imprenditoriali non sembravano ancora pronte ad affrontare le diverse sfide digitali e che le abitudini di acquisto dei consumatori erano fortemente legate al negozio fisico.

Insomma, quello che si prospetta è un futuro sempre più digitale: si stima, infatti, che durante il 2021 il 25% del mercato sarà di tipo e-commerce e che lo smartphone sarà al primo posto tra i metodi di pagamento digitali, con il 73% delle vendite effettuata da mobile entro la fine dell’anno. Un valore molto alto, che fa pensare ad una vendita sempre più personalizzata, su misura e con delivery direttamente a casa.

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