Cosa fare (e cosa non fare) dopo un colloquio di lavoro
La strategia migliore per non commettere errori
Da alcuni giorni ad un paio di settimane. Questo è, solitamente, il tempo che passa mentre si è in attesa di una risposta, dopo aver sostenuto un colloquio di lavoro. Si tratta, quindi, di un arco temporale estremamente variabile, che cambia a seconda dell'azienda, della complessità della ricerca e dal numero dei CV ricevuti per la posizione aperta.
Dopo l'adrenalina del colloquio, il candidato dovrà quindi essere in grado di gestire l'ansia dell'attesa.
Come fare per riuscire a gestire, nel migliore dei modi, i contatti con l'azienda dopo il colloquio? Vediamo alcuni consigli.
Il colloquio è andato bene: i segnali per capirlo
Quando una persona è poco interessante, si tende a trascorrere con lui meno tempo possibile. Lo pensano anche i recruiter che, al contrario, tendono a fare più domande ai candidati più idonei. Un colloquio che dura più del previsto ha delle buone possibilità di essere positivo, soprattutto quando il selezionatore si sofferma a parlare:
- dei piani futuri dell'azienda
- del tipo di lavoro da svolgere
- delle responsabilità
- della data in cui sareste disponibili ad iniziare
- del preavviso che dovete dare insieme alle vostre aspettative di stipendio.
Dopo il colloquio: cosa fare e cosa non fare
Ci sono alcuni passaggi fortemente consigliati al termine di un colloquio di lavoro. In primis, bisogna chiedere al responsabile delle assunzioni la data finale prevista per la scelta del candidato. Proprio per questo è molto utile chiedere qualcosa riguardo a com'è strutturato il processo di selezione e quale può essere l'attesa stimata per gli esiti. Dobbiamo poi monitorare la posizione per cui ci siamo candidati, riuscendo a tenere vivo il nostro interesse. Una telefonata o una mail al selezionatore possono rafforzare la nostra candidatura. Ci saranno in ogni caso utili per coltivare contatti e permetterci di non troncare ogni rapporto anche se non ottenessimo il lavoro.
Colloquio negativo: cosa non fare
Quando l'esito di un colloquio non è quello sperato, la prima cosa che non dobbiamo fare è proprio quella di buttarci giù. La cosa migliore è prendere il buono dall'esperienza per migliorare in vista del prossimo colloquio. Si possono ripassare le domande poste e pensare ai momenti in cui si è andati in difficoltà.
Non dimenticate, però, di darvi il giusto merito sottolineando i momenti in cui vi siete dimostrati convincenti e sicuri di voi.
Se il vostro profilo non è stato ritenuto idoneo per una determinata posizione aziendale in questo momento, potreste essere la persona giusta per l'azienda in un immediato futuro. Il selezionatore potrà tenervi presenti per future opportunità di lavoro e posizioni aperte.