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Santa Subito, tra femminicidio e martirio: la storia di Santa Scorese diventa un film

Alessandro Piva porta alla Festa del Cinema di Roma la storia della ventitreenne assassinata dal suo stalker nel 1991: “E’ dedicato a ch deve sopravvivere”

Emozionante e travolgente, quanto mai attuale sebbene la storia di cui parla risalga a quasi trent’anni fa. “Santa Subito” di Alessandro Piva è un pugno nello stomaco: una narrazione attenta, dettagliata e appassionata della storia di Santa Scorese, la studentessa di Bari assassinata a ventitré anni da un uomo dopo un lungo periodo di persecuzioni e minacce. 

La storia di Santa Scorese 

Una vicenda che si sviluppa tra Bari e Palo del Colle alla fine degli anni ’80. Santa ha poco meno di vent’anni e come ogni ragazza custodisce sogni e apprensioni che affida al suo diario. Nel suo cuore ardono fede cristiana e fame di vita: è ferma nel voler assecondare la sua vocazione spirituale, non prima però di aver conseguito la laurea, come ha concordato con i suoi.

Qualcuno però si intromette tra Santa e le sue aspirazioni. Un uomo incrociato per caso negli ambienti parrocchiali prende a farle appostamenti, a inviarle lettere deliranti, a pedinarla ovunque per tre lunghi anni, proseguendo di fatto indisturbato nonostante le ripetute denunce. Sarà proprio lui ad ucciderla: la giovane muore accoltellata sotto casa

Santa Subito: tra femminicidio e martirio

“Santa Subito”, racconta la storia di Santa. Non il suo delitto. “Mi sono sottratto dalla cronaca per concentrarmi su una storia che, ahimè, purtroppo si ripete troppo spesso anche oggi” – ha detto Piva. 

L’idea di girare un film su Santa Scorese è nato dall’incontro con la sorella della giovane uccisa, oggi diremmo dal suo “stalker”. “Di Rosa Maria mi ha colpito il racconto, di come individuasse come vittima, oltre a Santa, anche l’assassino. La sua capacità di guardare in questo modo una vicenda così tragica e personale mi ha colpito”. 

La sorella di Santa: "Storia di una tragedia annunciata"

Dolore e lutto elaborati dalla famiglia di Santa, all’interno del film attraverso le testimonianze, con un lungo percorso fatto di unità e razionalità. “A casa abbiamo dovuto fare molta forza comune. Io ho dovuto lavorare molto su me stessa per elaborare la sua mancanza e arrivare a pensare che anche l'uccisore di mia sorella fosse in qualche modo vittima”.

Da qui l’adesione al progetto di Alessandro Piva insieme ai genitori e agli amici di Santa. “Quella di mia sorella è una storia di femminicidio, di una tragedia annunciata” - dice Rosa Maria.

Santa Subito, prodotto dalla Fondazione ‘Con il Sud’ e Fondazione Apulia Film Commission, ha vinto il bando Social Film Found Con Il Sud: “Con il Sud si occupa di persone e progetti con carattere sociale: sostenendo questo film volevamo sposarci dal piano operativo a quello culturale, diciamo anche ideologico senza però – ha sottolineato Marco Imperiale, direttore generale di Fondazione ‘Con il Sud’ – scadere nella retorica, nella banalità da cui ogni giorno siamo assediati sul tema. Il cinema è uno strumento potentissimo e in questo caso è riuscito ad unire il mondo del sociale con quello degli artisti”. 

Santa Subito: "dedicato a chi deve sopravvivere"

E’ sulla stessa linea d’onda Maria Pia Vigilante, avvocato e presidnte di Giraffa onlus: “Ogni 72 ore una donna viene uccisa, il cinema può essere un veicolo importante per arginare questa ‘mattanza’. Un film da dedicare a tutte le donne che, come Santa Scorese, non ci sono più: ma anche a tutte coloro vittime di violenza psicologica e domestica. Occorre tanta prevenzione, non solo inasprimento delle pene”. 

Una storia sino ad oggi poco conosciuta. Un copione che purtroppo si ripete con una frequenza sconvolgente. Santa Subito, “tra femminicidio e martirio”, è un film dedicato “a chi deve sopravvivere”. 
 

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