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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Roma, il 2013 è stato un anno a tutto smog

I dati rilevati dalle 13 centraline cittadine sono impietosi, 350 volte è stato superato il limite di guardia. Nella regione le cose vanno anche peggio con Frosinone maglia nera con 112 giorni fuorilegge.

Nel giorno in cui parte il Treno Verde, ormai storica campagna di Legambiente, da Roma, emergono dati a dir poco inquietanti sui risultati ottenuti lo scorso anno dalla Capitale per quanto concerne i livelli di smog.

Anche nel 2013 nonostante pioggia e vento l’aria a Roma e nel Lazio è stata per molti giorni irrespirabile, fuorilegge per la concentrazione media delle polveri sottili PM10. Nelle tredici centraline della rete di monitoraggio dell'Arpa Lazio posizionate nella Capitale sono stati registrati nel complesso ben 350 sforamenti, con Francia e Tiburtina che si spartiscono il primato romano, entrambe con 41 giorni di superamento. Tristemente sul podio delle 91 città monitorate in Italia da Legambiente finisce Frosinone, al terzo posto con ben 112 giorni di superamento dei limiti, appena sotto Torino (126) e Napoli (120). Questi i dati di “PM10 ti tengo d'occhio” resi noti stamattina in occasione della partenza del Treno Verde, la campagna di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, che monitora la qualità dell’inquinamento atmosferico e acustico nelle città italiane. Città più smart, sostenibili, a misura di cittadino, ma soprattutto libere dallo smog, le tematiche al centro della 26a edizione del Treno Verde, che sosterà alla stazione di Roma Termini dal 4 al 6 marzo, per incontrare studenti cittadini e amministratori e diffondere le buone pratiche a favore dell’ambiente.

Nonostante pioggia e vento le micidiali polveri sottili anche nel 2013 sono state per troppi giorni fuorilegge, con seri rischi per la salute dei cittadini –dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Il traffico impazzito è il principale responsabile di questa situazione di grave allarme e da molti anni la ricetta è stranota, servono politiche concrete per tenere ferme le automobili e potenziare il trasporto pubblico. In tal senso gli obiettivi del nuovo PGTU di Roma sono davvero poco ambiziosi, il 6% di spostamenti in più sul mezzo pubblico sono un'inezia così come 40 chilometri di nuove preferenziali, mentre il 2% in più sulla ciclabilità è davvero ridicolo. Servono scelte più serie e le conseguenti risorse per realizzarle, non si può perdere questa occasione.”

A Roma, le centraline Francia e Tiburtina hanno raggiunto nel 2013, ben 41 giorni di superamento del limite medio giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo per le polveri sottili PM10. A Tiburtina pesa anche il dato sul biossido di azoto, per il quale è stato superato con 21 ore il limite di legge delle 18. Poco sotto, con 40 superamenti si piazzano Cinecittà e Preneste, con 39. La situazione nel resto del Lazio è altrettanto allarmante. La provincia di Frosinone è la più inquinata e somma ben 463 sforamenti nel complesso: le due centraline nel capoluogo ciociaro segnano 112 giorni di superamento dei limiti di legge allo Scalo e 47 a viale Mazzini; segue Ceccano con 97, Alatri con 65, Cassino con 63 e Ferentino con 53. Nella provincia di Roma, la situazione più preoccupante è Colleferro che ne registra ben 84. Rientrano entro i 35 superamenti i dati delle centraline delle altre province. In provincia di Latina la centralina di Via Torquato Tasso a Latina sfora per 18 giorni in un anno e Latina Scalo per 13. Sono 22 i superamenti a Rieti e 20 a Civita Castellana in provincia di Viterbo.

Non è partito col piede giusto nemmeno l'anno appena iniziato, nonostante la pioggia continua le polveri sottili già registrano diversi superamenti –dichiara Roberto Scacchi, direttore di Legambiente Lazio-. Targhe alterne o sporadiche chiusure al traffico non riescono da sole a risolvere il problema, a Roma e nel resto del Lazio occorrono misure strutturali. Serve una nuova politica con pedonalizzazioni estese in tutta la città, a partire dall’area del Colosseo, dove la definitiva chiusura al traffico è gravemente ferma al palo. Chiediamo un nuovo piano per i pullman turistici con aree sosta fuori dal centro, un immediato stop alle tariffe agevolate per la sosta tariffata e subito una vera rete di corsie preferenziali per il mezzo pubblico, bike sharing, car sharing, car pooling per una mobilità nuova.”

Nel 2014 i superamenti nelle centraline della Capitale per le PM10 sono arrivati già a 12 a Tiburtina e 11 a Preneste e Cinecittà. In poco più di un mese e nonostante la pioggia continua, a Frosinone scalo si registrano già 25 superamenti dei limiti, mentre a Ceccano arrivano a 26 e a Ferentino, Alatri e Cassino a 17. Colleferro a 12 superamenti.

I dati registrati per le PM10 sono molto preoccupanti sul fronte sanitario. Secondo i recenti dati dello studio MEDparticles, a Roma c'è un 35% di possibilità in più di contrarre il tumore al polmone per ogni incremento di 10 microgrammi di polveri sottili PM10 per metro cubo d'aria. Un valore decisamente peggiore rispetto alla media europea che si attesta al 22%. Nella Capitale, peraltro, possono essere attribuiti al forte inquinamento l'11% dei casi di aggravamento di asma nei bambini, il 18% di problemi acuti negli anziani malati di malattie coronariche.

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