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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Lipu, domenica tutti all'Oasi andata a fuoco il mese scorso

Domani a Castel di Guido si svolgerà una raccolta fondi per ricostruire il sito distrutto da un incendio doloso lo scorso mese. La Lega italian protezione uccelli continua la sua lotta contro le esche vive.

La LIPU – Lega Italiana Protezione Uccelli -  ha organizzato  per domenica 9 febbraio all’interno dell’Oasi Castel di Guido, dalle 9 alle 13, un incontro con tutti i frequentatori, i sostenitori, gli attivisti, i volontari e gli amici dell’Oasi. Durante la giornata saranno chiarite le pericolose dinamiche che si stanno sviluppando intorno a questa preziosa riserva di fauna e del territorio che proprio lo scorso mese è stata incendiata. Le fiamme dimostrano come in maniera violenta e drammatica si muovano gli interessi illegali che minacciano l’ambiente e la sicurezza del centro alle porte di Roma a cavallo tra il XII e XIII Municipio. Durante la giornata sarà anche possibile effettuare una donazione per rimettere subito in sesto l’area e le strutture rase al suolo dall’incendio. La campagna di fund raising è attiva anche sul sito dell’associazione al link  https://bit.ly/1fKQRnh dove chiunque può inviare il proprio contributo.

La Lipu negli anni è diventata una delle associazioni più importanti per la cura e il reinserimento degli animali, non solo uccelli, nei loro habitat naturali. Attivismo e funzionalità che in ogni settore creano inimicizie e tensioni e purtroppo, è notizia  di pochissimi giorni fa,la cronaca ha dovuto occuparsi di un incendio doloso che ha distrutto il Centro visite dell’Oasi Castel Guido alle porte di Roma. L’incendio fortunatamente non ha fatto vittime tra gli animali, ma ha distrutto edifici, documenti e materiali dall’importante valore non solo morale. Considerando che poche giorni prima nel Centro aveva trascorso la notte un gruppo di ragazzi che operano nell’Oasi si comprende come questo atto intimidatorio avrebbe potuto avere conseguenze ancor più drammatiche.

Il  caso di Castel di Guido non frena le attività della Onlus, che in questi giorni continua nella raccolta firme per la petizione contro la cattura e detenzione di uccellini che vengono usati come vere “esche” dai cacciatori. In pratica piccoli uccelli come merli, allodole e tordi vengono tenuti in minuscole gabbie, in cui al buio perdendo di fatto la cognizione del tempo. Questa prigionia forzata e senza scrupoli è orchestrata al solo fine di usare i piccoli volatili, o meglio i loro canti,  come dei  “richiami vivi” per attirare uccelli loro simili e permetterne la cattura. La LIPU sta raccogliendo firme affinché questa pratica, oggi del tutto legale venga abolita.

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