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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Estella Marino: “non più l'alibi del tutto in una discarica!"

Il tema dei rifiuti nella Capitale continua a balzare agli onori della cronaca. L'Assessore all'Ambiente del Comune di Roma ha risposto alle domande di Earth Day Italia sulla ciclopica e problematica questione

La tematica dei rifiuti nella Capitale costituisce, non solo un tema attualissimo, ma anche, e purtroppo, una grande problematica per la città di Roma: recentissima la notizia del cambio dei vertici nel CDA dell’Ama, e risalgono solo a qualche settimana fa le immagini delle strade capitoline ricoperte da spazzatura diffuse dai media. Ma com’è realmente la situazione? Ne abbiamo parlato con l’Assessore all’ambiente Estella Marino

I rifiuti a Roma: durante le vacanze natalizie diversi media hanno diffuso video e immagini di strade capitoline ricoperte da spazzatura; il Sindaco Marino ha espresso la sua volontà di cambiare i vertici dell’Ama e, in effetti, così è stato. Qual è la situazione?

C'è stato qualche problema nel periodo natalizio, anche legato a una sovrapproduzione di rifiuti, ma oggi la situazione è tornata alla normalità. Si è già affrontato questo problema nei mesi precedenti: l'Ama è comunque un'azienda da risollevare. La scelta dei nuovi vertici adesso va proprio in questa direzione. Occorre rimettere mano all'azienda e farla diventare un'impresa della quale - per il servizio di raccolta rifiuti, di spazzamento e per l'impiantistica - sia i lavoratori che i romani siano orgogliosi.

Esiste una pianificazione strategica di miglioramento da parte dell’amministrazione per la raccolta, il recupero e il riciclo a Roma?

Direi di sì. Da sei mesi stiamo raccontando una linea politica diversa sul tema dei rifiuti e uno dei punti è la chiusura di Malagrotta. Questo vuol dire non avere più l'alibi del "tutto in una discarica", ma riconvertire completamente il sistema dei rifiuti puntando ad aumentare la differenziata e quindi aumentare tutto il materiale recuperato e riciclato. Questi sono gli input che consegneremo nei prossimi giorni al nuovo management dell'Ama e cioè riorganizzare l'Ama per la nuova tipologia di servizi, perché sta partendo il porta a porta in molti quartieri. Questo significa una grossa riorganizzazione del lavoro degli operatori e anche attenzione all'adeguamento e al miglioramento degli impianti per le diverse frazioni differenziate.

La raccolta differenziata porta a porta in alcuni quartieri della Capitale è stata attivata oltre due anni fa: perché non funziona? Cosa farà l'amministrazione per migliorarla?

Quando ho iniziato il mio lavoro ho trovato un piano di passaggio al nuovo sistema di raccolta differenziata della città di Roma, supportato dal Conai. È previsto un aumento del numero di frazioni differenziate: saranno raccolti separatamente anche l'umido e il vetro e si effettuerà il passaggio per alcune zone di ogni municipio al porta a porta. Il tema dei rifiuti è talmente complesso e non va lasciato a strumentalizzazioni politiche. Ho discusso con l'Ama del nuovo piano, e va nella direzione giusta anche se viene dalla precedente amministrazione. Consente il passaggio di buona parte della città al porta a porta, il modello che permette di raggiungere la maggiore percentuale di raccolta differenziata. Ho fatto notare alcune criticità non ancora risolte, e stiamo cercando di trovare una soluzione.

Cioè…

Il transito da un modello a un altro non si può fare, in una città come Roma, con quattro milioni di abitanti, dall'oggi al domani. Significa modificare modalità di raccolta a ogni singolo cittadino e nella Capitale occorrono tre anni, facendo partire cinque municipi alla volta. I primi stavano partendo quando io sono arrivata e hanno comunque avuto problematiche in questi mesi, perché il cambio di servizio ovviamente, come tutti i cambiamenti, crea un po' di problemi.  
Ho deciso di proseguire il lavoro iniziato: ho affrontato con l'Ama tutti i problemi emersi, ad esempio non era stato fatto il lavoro di preparazione e di formazione necessario per  cittadinanza che cambia il servizio. Riordiniamo la situazione nei municipi dove si era già partiti e in particolare per quelli che dovevano partire nel 2014. Vogliamo evitare di fare gli stessi errori del 2013, facendo partire con sei mesi di anticipo tutto il piano di formazione e comunicazione dei territori e dei soggetti coinvolti in modo da arrivare pronti quando si farà l'operazione di consegna del bidoncino condominiale.
Le altre città italiane hanno attivato il modello porta a porta in progressione, quartiere per quartiere; noi procediamo municipio per municipio, sottolineando il fatto che un municipio di Roma ha abitanti tra i due e i trecentomila ed equivale a una città italiana media. Bisogna sempre considerare che Roma ha dimensioni di area metropolitana,e modificare un servizio a centinaia di migliaia di cittadini è un lavoro intenso.

Sicuramente è un lavoro intensissimo, però esistono delle realtà dalle dimensioni simili, che già hanno fatto questo lavoro. Roma è in ritardo. Però, le immagini degli operatori che che in seguito alla raccolta mischiavano vetro, carta e umido, fa parte delle criticità?  come può non scoraggiare anche i cittadini più volenterosi?

Questo è vero, ma non deve accadere e non accade nella normalità. Tutto il materiale che consegniamo differenziato produce un risultato economico, ovvero i contributi Conai; quindi è evidente che non si getta tutto insieme anche perché non converrebbe all'azienda raccogliere separato e mettere tutto insieme. Sarebbe da sciocchi buttare tutto insieme perché l'indifferenziata ha un costo per il trattamento. C’è stato probabilmente un comportamento scorretto di alcuni operatori, l'Ama sta facendo le verifiche interne, ma non riguarda la normalità di Ama che raccoglie differenziato e consegna differenziato: ormai abbiamo una buona percentuale che sfiora il 40%. Inoltre il contributo Conai ricevuto per il materiale differenziato è anche mappato nei bilanci Ama.

Quindi continuiamo a differenziare?

Assolutamente sì, su 90mila postazioni di cassonetti - che si stanno riducendo – se la raccolta di tre crea un problema, non si può dire che il problema esista per tutti i 90mila. Si verificano comportamenti scorretti, eventualmente da sanzionare, come in tutti i settori e non si deve generalizzare. Sia le piattaforme Conai sia gli impianti compostaggio lavorano i nostri materiali.

Tocchiamo un tema caldissimo: Malagrotta…

Posso raccontare quello che è stato fatto, quello che penso emerge da quello che è successo in questi sei mesi. Noi avevamo l'ennesimo decreto di proroga al 30 settembre della discarica di Malagrotta e io poiché credo che norme e decreti vadano rispettati, ci siamo attrezzati per raggiungere l'obiettivo della chiusura di Malagrotta entro il 30 settembre. Questa cosa è successa, e noi finalmente abbiamo chiuso una discarica che era in proroga da sette anni e che rappresentava ormai un problema per la città di Roma. Lo sforzo, ovviamente è stato enorme, ma in questo ci aiuta la raccolta differenziata perché diminuisce le quantità di rifiuti da conferire in discarica.

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