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A Roma troppi incidenti d'auto, il 10% di quelli nazionali avvengono nella Capitale

L'Università Roma Tre presenta i dati sulla situazione degli incidenti automobilistici nella Capitale: sono 20000 l'anno con più di 25000 feriti. Nei confronti con Londra e Parigi siamo molto indietro.

L’Università Roma Tre ha elaborato una ricerca sugli incidenti stradali verificatisi a Roma, risultati che saranno illustrati durante la Conferenza Internazionale “Road Safety and Simulation 2013”, che da mercoledì 23 si svolgerà all’interno del Dipartimento di Ingegneria dell’ateneo romano.

Il primo dato che emerge dallo studio è che a Roma si verificano 20.000 incidenti in un solo anno, causando oltre 25.000 feriti. Il numero acquisisce caratetteri enormi se paragonato alle altri capitali europee.  A Londra si sono registrati 23.000 incidenti ma la popolazione della capitale inglese è tre volte superiore a quella romana, o ancora a Barcellona sono stati registrati 10.000 sinistri, ovvero meno della metà di quelli romani pur avendo una popolazione che supera notevolmente il 50% rispetto la nostra città. Per 200 persone questi incidenti si sono rivelati letali, mentre a Parigi sono state “solo”40 le vittime. Che a Roma il tema della mobilità rappresenta un grande problema è dimostrabile anche leggendo il dato sulla motorizzazione: nella città eterana si superano i 1000 veicoli ogni 1000 abitanti, mentre Parigi e Londra vi sono solo 400 veicoli ogni mille persone. Infine, Roma è la città dove si verificano più incidenti rispetto alle altre città italiane, addirittura il 10% del totale, seguita da Milano che si attesta al 7%.

Scendendo nei casi specifici i ricercatori dell’Università Roma Tre hanno rilevato che il più alto numero di incidenti nella Capitale si verificano nell’intersezioni tra la Palmiro Togliatti e Prenistina o Casilina, tra la Cristoforo Colombo e Casal Palocco, e tra Viale dell’Umanesimo e Via della Serenissima.  In questi punti si registrano 50/60 incidenti annui, mentre la media nelle altre intersezioni cittadine è di 2,5 incidenti. Numeri che certificano che Cristoforo Colombo, Prenestina, Casilina e Tiburtina sono tra le più pericolose strade cittadine romane, e non solo.

Per abbattere questi numeri da guerra, le associazioni presentano varie proposte che favoriscano la mobilità sostenibile che a Roma, nonostante operazioni  “di facciata”, stenta a decollare e ad attestarsi sui minimi standard rispetto alle altre metropoli europee.

“Il nuovo Piano Generale del Traffico Urbano deve puntare molto sulla sicurezza nelle strade e per farlo occorre togliere spazio all'auto privata e mettere in campo politiche che puntino su pedonalità, mezzo pubblico, ciclabilità, mobilità sostenibile -  ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. La pedonalizzazione ai Fori Imperiali, da concludersi nel più breve tempo possibile, deve essere il paradigma da replicare in tutti i quartieri, circondandoli di zone 30 e corridoi per mezzo pubblico e biciclette. Occorre ridisegnare la mobilità nella Capitale a misura di pedone, con un trasporto pubblico efficiente e favorendo una mobilità sostenibile. Ascoltare associazioni, comitati, cittadini ma anche mondo universitario che esprime competenze importanti come dimostra la prestigiosa conferenza internazionale che si apre oggi [23 ottobre n.d.r.] nella Capitale. È questa la strada che Roma deve imboccare per essere più vivibile sul piano della sicurezza e dell'inquinamento.”

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