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Aumenta il prezzo del tabacco: quando il vizio costa un capitale

Il governo Monti vuole aumentare il prezzo del tabacco, ma non delle sigarette. E' giusto secondo te?

Come se non fossero bastati l'aumento della benzina, la reintroduzione dell'Ici e il blocco all'indicizzazione di molte pensioni, ecco un nuovo provvedimento del governo che farà molto discutere: l'aumento del prezzo del tabacco.
Tabacco, e non sigarette, perchè quelle non vedranno (per ora) alcun aumento. Quindi, per farsi capire, l'aumento riguarderà solo quello fumato da chi si fa le sigarette a mano.
Non sono tanti, ma sono sempre di più: perchè le sigarette sono arrivate a costare veramente troppo. E allora chi non ce la faceva più a sostenere il
prezzo (economico) del vizio del fumo ha optato per il più economico tabacco. Economico, ma per quanto ancora? Solo pochi mesi fa c'è stato un forte aumento del prezzo... e adesso se ne annuncia un altro.
Certo, se lo Stato deve trovare soldi, meglio che lo faccia aumentando le tasse sul fumo che sul pane, ma ci sfugge la logica (un pò perversa secondo noi) di andare a colpire deliberatamente chi, con la sua scelta di consumo, già manifesta di avere difficoltà economiche.
Per ora l'aumento delle tasse sul tabacco non è legge, e noi speriamo che non lo diventi. O che perlomeno, per questioni di equità, colpisca anche i fumatori delle tradizionali sigarette, magari limitando gli aggravi sul portafogli colpendo una platea più vasta.
Se non ci hanno convinti i medici e i farmacisti a smettere di fumare, forse ce la farà a convincerci il governo Monti. Però che siano costretti a smettere tutti... e non solo i più poveri!

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