Gabry, dove il supplì è tutta una questione di tempo
Remo ha rilevato l'attività circa vent'anni fa: "Il segreto del buon supplì sta nel ragù, chi non ci ha ancora provato ci provi"
Ha iniziato a lavorare in pizzeria da piccolo, imparando segreti e trucchi del mestiere. Oggi Remo gestisce la pizzeria Gabry in via Santa Maria Ausiliatrice e rientra tra i finalisti del concorso indetto da Roma Today #aromacipiace per decretare il migliore supplì della capitale.
"Da vent'anni tutte le mattina vengo qui - racconta Remo - e inizio a prepare i supplì". La sua è un'arte, una di quelle legate strattamente alla tradizione che nel corso del tempo, come spiega lui stesso, non si è piegata alle leggi della grande distribuzione. "Ho iniziato a lavorare fin da piccolo in una pizzeria a villa Gordiani, poi circa venti anni fa ho rilevato questa attività". E qui in via Santa Maria Ausiliatrice c'è Gabri, quella che Remo ama definire "una pizzeria di quartiere".
Pur non svelando l'intero procedimento per la preparazione del supplì, Remo spiega: "Per preparare un supplì occorono circa due ore e mezza e il segreto è tutto nel ragù". Da Remo è possibile gustare una sola tipologia di supplì, quella tradizionale appunta, fatta con riso e ragù. "Uso prodotti di qualità e nel supplì ho preferito mettere il fior di latte - continua - un buon supplì deve essere preparato tutti i giorni, perché anche se viene conservato in frigo non ha lo stesso sapore di uno appena cucinato".
Remo sceglie di preparare una sola tipologia di supplì proprio perché "ci mettiamo impegno e passione ma soprattutto tempo, siamo una pizzeria di quartiere non possiamo gestire la grande distribuzione". Intanto nei giorni feriali Remo prepara oltre 300 supplì, un numero variabile poi il sabato. "Chi non ci ha ancora provato ci provi - sorride Remo - lavoriamo prodotti di qualità e facciamo un procedimento tradizionale".
Da Remo è possibile gustare anche filetti di baccalà e diverse tipologie di pizze "quella che va per la maggiore è la pizza margherita".
