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Sabato, 20 Aprile 2024
Pizzerie al taglio

La pizza in teglia: dalla vecchia tradizione all’impasto con le "alveolature"

Le tre tipologia di pizza in teglia spiegate da Angelo Iezzi

“L’amante perfetto è quello che si trasforma in pizza alle 4 del mattino”. Senza molte pretese è difficile non essere d’accordo con Charles Peirce e con la sua “filosofia culinaria”, del resto chi non si lascerebbe coccolare da un “pezzo di pizza” nel cuore della notte? Sì certo, il famoso “pezzo di pizza” è gradito anche in tarda mattinata, all’ora di pranzo, come spuntino e per cena.

E non importa se la pizza sia bianca, rossa, farcita o ripiena: ciò che conta è che “piegata” può essere portata in giro, mangiata per strada anche mentre si salta da un appuntamento all’altro. Se Napoli ha la pizza “a portafoglio”, Roma ha la pizza piegata a “metà”. Ma quali sono le tipologie della pizza al taglio e quali i gusti che vanno per la maggiore? Abbiamo incontrato Angelo Iezzi, il presidente dell’associazione pizzerie italiane perché a Roma se si parla di pizza al taglio non si può non parlare di e con Angelo Iezzi. 

Le tre tipologie di pizza in teglia spiegate da Angelo Iezzi

A raccontare quali e quante sono le tipologie di pizza in teglia made in Rome è Angelo Iezzi, presidente dell’associazione pizzerie italiane e creatore dell’impasto ad alta digeribilità che lo ha reso famoso in tutto il mondo perché Iezzi è stato il primo pizzaiolo di Roma a inventare una nuova metodologia di impasto: ad alta digeribilità. “La pizza in teglia di divide in tre tipologie – ha spiegato a Roma Today – esiste la pizza in teglia così come veniva realizzata una volta e cioè spianata in maniera molto sottile con poche alveolature, insomma un prodotto da “cotto e mangiato”; esiste poi la pizza lievitata in teglia: è un po’ più alta rispetto alle altre e viene prodotto principalmente nel nord Italia e a Napoli dove viene cotta in un elettroforno”. 

L’impasto ad alta digeribilità insegnato in tutto il mondo

E poi, dulcis in fundo ecco la pizza al taglio romana: “Quest’ultima tipologia – ha aggiunto Iezzi – è prodotta grazie alla preparazione di un impasto ad alta digeribilità che consente di ottenere una pizza dalle grandi alveolature”. Un modo di fare pizza che Angelo Iezzi ha inventato oltre trent’anni fa e che oggi è diventato un mantra per tutti i giovani che vogliono avvicinarsi all’arte di fare la pizza in teglia perché il presidente dell’associazione pizzerie italiane ha aperto scuole non solo in Italia ma anche nel resto del mondo, da Dublino a New York passando per Dubai.

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