Nazzareno a Ponte Milvio: da nonno a nipote ecco il panificio nel cuore della movida
Un vero e proprio laboratorio che sforna circa 25 tipi di pane
E’ Leonardo ad aprirci le porte dell’attività. Lui, nipote dello storico fornaio Nazzareno, ha voluto omaggiare il nonno dando vita all’attività il nome di “Panificio Nazzareno”. Qui, nel cuore pulsante della movida capitolina, proprio sulla piazza che raccoglie giovani e meno giovani provenienti da tutta la città soprattutto nel fine settimana, Leonardo ha saputo ben coniugare la tradizione con l’innovazione.
“Questa attività nasce quattro anni fa dalle ceneri del vecchio forno che apparteneva a mio nonno che qui ha lavorato dal 1983 al 2000, con il nome di Gianforniao". Leonardo continua: "Abbiamo poi venduto il marchio nel 2000 e abbiamo dato in affitto questo spazio ma quattro anni fa l'ho ripreso io e sono ripartito”. E la ripresa dell’attività ha tenuto conto soprattutto della storia: “Ho riaperto assumendo personale storico e nuove leve con l’utilizzo di vecchie ricette e un nuovo marchio appunto "Panificio Nazzareno". Tra i dipendenti anche alcuni storici, quindi: “Uno di questi lo ricordo quando da bambino venivo qui e lui già faceva il fornaio".
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Quali sono quindi le novità che lo contraddistinguono rispetto al passato? “E' rinato in modo diverso, prima era solo un panificio con pasticceria da forno. Noi abbiamo messo la caffetteria e la gastronomia e abbiamo mantenuto le cose che c'erano prima”. Un vero e proprio laboratorio che sforna circa 25 tipi di pane: “Quelli che vanno di più sono quelli realizzati con il lievito madre che in zona era un modus operandi dimenticato, chi stava qui per anni ha fatto un prodotto da supermercato spacciandolo da artigianale”. Ed ecco la vera innovazione introdotta da Leonardo: “La prima cosa che abbiamo fatto è stato riformare un lievito forte, qualità importante, madre e grano duro biologico "tipo Matera" oppure un "tre farine" quindi integrale, semola rimacinata e zero nazionale o lievitazione naturale”. E la vera chicca del locale è senza dubbio “un vecchio forno che ho rimesso a posto del 1890 che va a gusci di nocciola mediante il quale realizziamo un pane a lievito madre con acqua e farina e lo cuociamo a legna, molto particolare”.
Al panificio Nazzareno non solo pane: “Produciamo la pizza alla pala e ne vendiamo molta, farcita in tutte le salse, poi ancora pasticceria da forno e pasticceria fresca come mignon e torte.” E sono tanti i dipendenti del panificio Nazzareno: “Siamo in tutto 35 persone, il locale è aperto dalla mattina alle 7 fino alle 2 di notte tutti i giorni”. In un posto come Ponte Milvio anche la clientela è particolare: “Copriamo tutte le fasce, è questa la bellezza ma anche la difficoltà del locale, perché ogni reparto ha un mondo a se ma abbraccia una clientela molto ampia.
Perché i romani dovrebbero scegliere il Panificio Nazzareno come il forno più buono della città? "Qualità e materia prima sono i nostri cavalli di battaglia, so quello che compro come il burro del Belgio con cui realizziamo i cornetti, qui non li ha mai fatti nessuno in questo modo e poi ancora le farine, la mozzarella, insomma, non tanto per le lavorazioni perché ci sono tanti artigiani bravi ma sicuramente per l'importanza dei nostri prodotti".
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