LETTORI - Lettera ad un direttore di Distretto Sanitario
Caro Direttore Mi presento. Sono un Medico di Famiglia in pensione – Pierluigi Di Benedetto. Ho iniziato la pensione a 68 anni – pur potendo lavorare ancora due anni. Non sono “ricco di famiglia” e le entrate di un Medico di Famiglia non sono quelle raccontate negli ultimi tempi da molti organi di stampa. In compenso le difficoltà di lavoro – nel tempo – sono aumentate a dismisura. Come ho potuto, quindi, ho dato le dimissioni. E sono stato fortunato, perché pochi mesi dopo è esplosa la pandemia del COVID-19. Da pensionato ho avuto tempo per seguire i media, le informazioni scientifiche e la vita dei colleghi – amici – al lavoro, al tempo della pandemia da COVID-19. La pandemia ha funzionato come un termometro dell’efficacia dell’organizzazione sanitaria. Non mi metto io a pontificare su errori, dietrologie, omissioni. Troppa gente si è affannata e si affanna a “spiegare” quel che succede. (Con un coraggio veramente notevole, visto che siamo di fronte ad una malattia NUOVA!). Mi permetto solo di dare un dato: un divulgatore scientifico – David Quamman – nel libro “Spillover” pubblicato nel 2012, aveva previsto la possibilità di un’epidemia quale si è verificata poi a fine 2019. Parlavo di termometro. Dopo 40 anni di lavoro come Medico di Famiglia NON sono un esperto di epidemiologia, virologia organizzazione sanitaria; so solo qualche cosa del lavoro che ho fatto. La pandemia ha messo in evidenza un dato che era noto, sottaciuto ed accettato, a tutti gli attori del sistema: ogni Medico di Famiglia è paragonabile ad un bravissimo orchestrale, che suona a meraviglia. Ma ogni orchestrale sceglie quale brano suonare, con quale tempo, e quando. Il risultato è una spaventosa cacofonia. Questo stato di cose – noto a gestori, sindacati medici, politici – è sempre andato bene a tutti. Nessuno ha mai sentito il bisogno di coordinare il lavoro (anche solo alcuni aspetti) dei Medici di Famiglia. Nessuna ASL – almeno nel Lazio – ha mai sentito il bisogno di poggiarsi – per determinati problemi – sui Medici di Famiglia. Nessuna ASL ha definito il “minimum data set” da registrare nelle cartelle cliniche informatizzate gestite dai Medici di Famiglia! Ad oggi i Medici di Famiglia ricevono le informazioni necessarie a gestire la vaccinazione per il COVID da una centrale sindacale, non dalla Regione! Non esiste un punto di riferimento regionale o di ASL cui un Medico di Famiglia si possa agilmente rivolgere per ricevere informazioni precise. Nessuno ha mai sentito il bisogno che si creasse un Dipartimento Regionale della Medicina Generale. (In questo contesto, un assessore alla Sanità che proclama “disertori” i Medici di Famiglia appare un patetico ignorante! – nel senso di soggetto che ignora cosa sta gestendo). E potrei andare avanti nella disamina dei mali della Medicina Generale (vogliamo parlare ad esempio della Formazione dei Medici di Famiglia? Di come l’Italia ha recepito la Direttiva Europea del 15 settembre 1986? Delle beffe che il sistema sanitario italiano si fa della Definizione WONCA della Medicina Generale?) Preferisco tuttavia fare una proposta operativa. Il COVID 19 è una NUOVA MALATTIA. Un’altra patologia come fosse il morbillo, il vaiolo o la peste. Allo stato attuale la vaccinazione rappresenta un fondamentale strumento di contrasto. Sarà necessario ripetere campagne di vaccinazione intense, rapide e veloci, tenendo presente che: • I vaccini disponibili non sono di facile gestione o Una volta preparati devono essere praticati in poche ore o Richiedono un’organizzazione logistica (gestione appuntamenti e raccolta consensi informati) molto dispendiosa in termini di tempo o Sono forniti in modo “rapsodico” ai Medici di famiglia: difficilissimo programmare perché le dosi consegnate vengono comunicate poche ore prima della consegna La proposta: • organizzare HUB DISTRETTUALI per le vaccinazioni anti COVID 19. o Il Distretto della ASL – magari in rapporto con il Municipio: può identificare lo / gli spazi destinati alla pratica vaccinale può organizzare i turni di lavoro dei Medici di Famiglia all’interno dell’hub distrettuale può gestite con più facilità le prenotazioni (che significa non sprecare dosi) può provvedere al prelievo dei vaccini da centro di distribuzione. Concludo con una considerazione personale. Sono terrorizzato dalla pioggia di soldi (tutto debito) che sta per arrivare in Sanità. Per ottenere un risultato – in qualunque ambito – occorre struttura e gestione della struttura. La struttura deve essere tarata in base al risultato che si vuole ottenere. La gestione deve essere capace e responsabile di ottenere i risultati voluti dalla struttura. Al momento leggo solo di variazioni strutturali. Che costano. • Gli obiettivi? • I processi? Buon lavoro a tutte le persone di “buona volontà” Pierluigi Di Benedetto