Lettori - Il deserto dei trenini. La "fucking hole" tra il cittadino e Atac
La linea Giardinetti-Laziali scompare dalla scena delle strade romane. Le vetture degli anni '20 che pure dignitosamente ancora offrono un servizio a chi abita - per sua sventura - sulla Casilina ora sono diventate fantasmi. E non mi riferisco agli spiriti di cui qualche giorno fa Nick Cave narrava nell' Arena di Verona, quella è tutta un' altra storia, qui abbiamo a che fare con gli ultimi esili respiri di una società dei trasporti che pure con quella storia ha un'assonanza: la creatività. Sì perché di fronte il deserto dei tartari lasciato agli occhi del cittadino, considerato che un trenino, se va bene, ha un tempo di percorrenza di uno per mezz'ora, il malcapitato in attesa perpetua si pone una domanda fondamentale: perché? Le risposte sono le più variegate. Chiama Roma sostiene che la gestione della Giardinetti-Laziali sia passata a Cotral dal primo luglio eppure gli autisti indossano divise riportanti logo Atac. Come se non bastasse interrogati ammettono che la linea sia gestita da Atac e che i ritardi avvengano perché "signori' è estate". Sono tali risposte che hanno evocato alla mia mente il concerto di Nick Cave all'Arena di Verona. Il "killer" ha tenuto fede al suo impegno nonostante due ore di pioggia avessero naufragato i nostri corpi e l'intero colosso. Per via del nubifragio a Cave è mancata la presenza fisica nella "fucking hole" davanti al palco e l'ha supplita inventando spiriti per abitarla. Atac mette in campo lo stesso impegno creativo di Nick. Si potrebbe dire: "finalmente una risposta creativa ad in sistema strutturale" eppure sorge un problema. Atac a differenza dell'artista non tiene fede ai suoi impegni e la "fucking hole" tra il cittadino e l'azienda non la sta colmando creando strategie utili come gli spiriti di cui sopra. La sta scavando sempre più profonda inventando scuse inutili.