LA SEGNALAZIONE - Scuola negata all'Istituto Comprensivo "G.B. Vico" di Piazzale degli Eroi
All’Istituto Comprensivo Via Luigi Rizzo, che racchiude le Primarie “G.B. Vico” e “A.B. Cairoli” e la Scuola Secondaria di primo grado “L. Ariosto”, studenti, maestre, professori e famiglie vivono una condizione di attesa dal lontano 14 settembre, giorno in cui la didattica ha ripreso le attività. Da allora, nei plessi della “Vico” che risiedono tra Prati e il Trionfale, i giorni effettivi di scuola sono stati in tutto diciotto - perché nel frattempo gli spazi hanno anche ospitato i seggi elettorali per la consultazione referendaria del 20 e 21 settembre - con modalità d’ingresso e di uscita scaglionate ogni tre minuti e durata delle lezioni limitata a quattro ore giornaliere. Niente pomeriggio e soprattutto niente mensa. Motivazione ufficiale addotta dalla Dirigenza scolastica, la carenza di personale docente e non, che da allora o non ha risposto alle chiamate o ha gentilmente declinato l’offerta ricevuta. Tant’è, ad oggi, famiglie e studenti vivono una situazione grottesca, parte figlia delle stringenti norme imposte dalle procedure anti-covid, parte frutto dell’impossibilità di accedere ai servizi scolastici più elementari, uno tra tutti la mensa. Alle email e alle telefonate ormai disperate dei genitori, ovviamente nessuna risposta ufficiale: il telefono della segreteria squilla, squilla e ancora squilla, senza dare risposte; la casella di posta elettronica, assurdo ma drammaticamente vero, è piena e rigetta le missive delle famiglie sull’orlo di una crisi di nervi. Finanche la Pec della scuola si rifiuta di accettare nuovi messaggi! Se non ci fosse da ridere di un riso amarissimo, ci sarebbe da piangere e in effetti più di uno ha cominciato a piangere. Le chat dei genitori sono incandescenti, le ricostruzioni al limite della fantasia, ma il fatto è uno e pure semplicissimo: siamo di fronte ad una chiara violazione del diritto allo studio, previsto a chiare lettere dall’articolo 34 della nostra Costituzione.