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Scuola, tutti i dubbi sulla ripartenza: "Mancano 450 aule". Inevitabile alle superiori la didattica a distanza

L'assessore regionale Claudio Di Berardino in commissione prova a rassicurare i sindacati e conferma la riapertura della scuola il 14 settembre: "Senza classe il 2% degli alunni"

"Visti i tempi molto stretti auspichiamo che entro il 14 settembre si riesca a ottenere almeno le prime due tranche di banchi monoposto per consentire di affrontare l'inizio della scuola nel modo migliore". I sindacati ribadiscono tutti i timori legati alla ripartenza della scuola a Roma e nel Lazio, prevista per il prossimo 14 settembre. Dopo sei mesi di stop, tra lockdown e ferie estive, gli studenti tornano tra i banchi, ma lo scenario non è più lo stesso. Dai banchi singoli agli ingressi scaglionati al distanziamento sociale in classe, la scuola cambia tra dubbi e timori che la macchina non riesca a partire per tempo. 

Confermata riapertura il 14 settembre

Nel Lazio, come comunicato dall'assessore alla Scuola Claudio Di Berardino in occasione dell'audizione sulla ripresa dell'anno scolastico 2020/2021 in commissione regionale Lavoro e Istruzione e Diritto allo studio, la ripartenza il 14 settembre è stata confermata. "Dobbiamo rispondere al bisogno che le stesse famiglie hanno sollecitato di poter riavviare la scuola il prima possibile, ci siamo allineati per avere un'apertura in sicurezza il 14 settembre". Certo non mancano interrogativi. A sollevarli i sindacati di categoria. 

Le linee guida della regione Lazio

Mancanza di classi in numero sufficiente a garantire il distanziamento tra gli alunni, regole certe su mascherine e dispositivi di protezione e misurazione della temperatura sono alcune delle questioni sul tavolo ancora da chiarire e risolvere. "Il tema delle aule è un punto fondamentale, le 450 aule che mancano all'appello escludendo il secondo ciclo, nonostante il riconoscimento che molto è stato fatto da enti locali e Usr, è un numero importante che dà la misura di quello che va fatto affinchè il 14 ci siano le condizioni per riapertura" ha detto sempre durante la seduta di commissione di ieri Eugenio Ghignoni, segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, intervenendo a nome anche di Cisl e Uil.

"Ragazzi condannati alla didattica a distanza"

"Per noi però, in merito alle aule che mancano sul secondo ciclo, è insufficiente pensare che la risposta sia puntare solo sul primo ciclo per l'individuazione di spazi e organico aggiuntivo: è una scelta che condanna parte dei nostri ragazzi delle superiori alla dad, sia pure in modo integrativo, e non condividiamo questa scelta. Tutti abbiamo visto le difficoltà che ci sono con la connessione, basta che una volta sola vada male e con mezz'ora di ritardo salta la lezione. Servivano spazi e personale anche sulla secondaria superiore". 

A livello di personale, ha aggiunto il sindacalista, "l'organico aggiuntivo di cui si è parlato si riferisce alle scuole statali escluse la secondarie superiori, ma resta il dato dell'organico a carico delle scuole comunali che è senza fondi statali: serve uno sforzo della Regione per sostenere l'organico aggiuntivo che deve essere messo in campo dai Comuni". Inoltre, per Ghignoni, "in una situazione come questa andrebbe ripensata l'ordinanza della Regione Lazio che ha liberato dall'obbligo della presentazione del certificato medico per le assenze sotto i 5 giorni degli studenti, destando preoccuazione tra i dirigenti scolastici".

Secondo l'esponente della Cgil, infine, "dobbiamo cercare di arrivare a misure omogenee tra scuole statali, comunali e paritarie sulla misurazione della temperatura e sulle procedure di sicurezza in generale: non si può prevedere da una parte la misurazione a carico dei genitori e dall'altra a carico degli istituti, così si genera confusione".

L'assessore: "Senza aule solo il 2% degli alunni"

Un elenco di temi sui quali però l'assessore Di Berardino tende a rassicurare. "Una buona parte dei problemi sono risolti, a luglio avevamo un 15 per cento dei ragazzi senza un'aula, siamo passati al 3 per cento ad agosto e oggi siamo a circa il 2 per cento: il problema non è del tutto risolto ma questo mostra che ognuno si è attivato per dare delle soluzioni". Oggi, ha spiegato Di Berardino, "la Giunta ha adottato il vademecum dell'Iss e ha sottolineato il passaggio dell'individuazione di figure nelle Asl che siano un punto di riferimento certo nelle scuole per dare alle famiglie il senso di sicurezza. Credo che questi elementi possano portarci alla riapertura della scuola al 14 settembre. Dobbiamo rispondere al bisogno che le stesse famiglie hanno sollecitato di poter riavviare la scuola il prima possibile, ci siamo allineati per avere un'apertura in sicurezza il 14 settembre". 

Per l'assessore "il lavoro fatto finora è stato per riaprire e non vorremmo dare un segnale sbagliato, dobbiamo continuare come stiamo facendo. Si lavora per ridurre il numero delle aule da ricercare. Questo lavoro bisognerà continuare a farlo al di là della riapertura". L'obiettivo, ha concluso Di Berardino, "deve essere quello di ridurre la didattica a distanza: fino alle medie ci deve essere un lavoro in presenza, per le scuole superiori si è fatto riferimento alla dad per uno o due giorni a settimana ma la ricerca degli spazi deve continuare anche dopo la riapertura, perchè bisogna ridurre la dad per restituire la socialità che viene richiesta". 

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