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Salute

Aborto, Lombardi: "Campus Biomedico impone obiezione di coscienza, la Regione valuti revoca dell'accredito"

La posizione della capogruppo M5S in Regione in merito alla denuncia di Amica

Un'interrogazione alla Regione Lazio per "verificare se il contenuto della Carta delle Finalità dell’Università Campus Bio-Medico di Roma e le derivanti attività universitarie e socio-sanitarie rispettino il principio di laicità e quello di adeguatezza" richiesti dall'insegnamento "in una democrazia liberale". E inoltre: "Valutare se ci siano delle basi valide revocare l’accreditamento della Regione Lazio" per la struttura sanitaria. La capogruppo del Movimento cinque stelle alla Regione Lazio, Roberta Lombardi, entra a gamba tesa in merito alla denuncia avanzata nei giorni scorsi dall'Associazione Medici Italiani Contraccezione e Aborto (Amica) sulla Carta delle finalità del Campus Biomedico.

In particolare, a finire nel mirino delle polemiche è l'articolo in cui si legge: "Il personale docente e non docente, gli studenti e i frequentatori dell'Università si impegnano a rispettare la vita dell'essere umano dal momento iniziale del concepimento fino alla morte naturale. Essi considerano l'aborto procurato e la cosiddetta eutanasia come crimini in base alla legge naturale; per tale motivo si avvarranno del diritto di obiezione di coscienza". Una posizione che per Amica è "in aperta violazione della legge 194 che, all'articolo 9, riconosce il diritto del personale sanitario a sollevare obiezione di coscienza esclusivamente in base ad una scelta personale".

L'Università Campus Bio-Medico di Roma aveva replicato che la "scuola di Specializzazione in Ginecologia e Ostetricia dell’Ucbm segue il percorso formativo e le attività professionalizzanti previsti dalle normative vigenti e assicura una formazione completa: per questo viene scelta liberamente dagli specializzandi" che, continua "frequentano a rotazione una rete formativa costituita anche da importanti ospedali pubblici, con la possibilità di seguire tutte le attività lì svolte".

Lombardi però ha chiesto alla Regione di chiarire ogni aspetto della vicenda: "Il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, è parte integrante di un Ateneo non statale ed è una struttura sanitaria d’eccellenza accreditata dalla Regione Lazio, che eroga dunque anche assistenza sanitaria in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale e riceve gli specializzandi dalla graduatoria nazionale dei laureati in medicina e chirurgia", ha scritto con un post su Facebook.

"Il problema sorge nel momento in cui, per sopperire alla manifesta volontà di svolgere le attività in “piena fedeltà al Magistero della Chiesa Cattolica” (citando testualmente la Carta delle Finalità del Campus) si chiede esplicitamente a tutto il personale e agli studenti di avvalersi del diritto di obiezione di coscienza". Da qui è scaturita l'interrogazione e la richiesta di valutare la revoca dell'accreditamento. Conclude Lombardi: "Il diritto all’interruzione di una gravidanza e il diritto dei medici ad essere adeguatamente formati e a poter scegliere in autonomia se avvalersi dell’obiezione di coscienza sono riconosciuti e tutelati, non c’è struttura privata o regolamento che possa porsi al di sopra della legge". 

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