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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Roncigliano e l’emergenza rifiuti. Lettera aperta

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

Sinistra Italiana – Circolo Castelli ribadisce con fermezza la propria contrarietà all’avvenuta riapertura della discarica di Roncigliano (Cecchina- Albano Laziale) che ha avuto luogo con le due ordinanze della Sindaca Virginia Raggi, in qualità di Presidente dell’Area Metropolitana di Roma del 15 luglio 2021, rese esecutive con l’Ordinanza n. 71 del 16 luglio 2021 dal Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Ribadiamo la nostra vicinanza a tutti i cittadini e movimenti che stanno protestando, ormai da settimane, davanti al VII invaso di Roncigliano, riconfermando il nostro impegno, anche con la presenza di nostri militanti, a portare la contrarietà in tutte le sedi istituzionali di competenza. Ormai sono chiarissime le istanze dei cittadini, dei movimenti, delle associazioni ambientaliste e anche delle istituzioni locali del perché la riapertura della discarica di Roncigliano può diventare un punto di non ritorno di un disastro ambientale iniziato negli anni ottanta. Ci uniamo alla richiesta che arriva da più parti di attuare urgentemente l’applicazione della legge regionale n. 13 del 19 luglio 2019: “Disciplina delle aree ad elevato rischio di crisi ambientale” in relazione all’area territoriale di Roncigliano, al fine di giungere finalmente sia alla richiusura della discarica, ma soprattutto alla bonifica dell’area ormai non più rinviabile. Apprendiamo da alcune testate di giornali locali e on-line che sono in atto verifiche da parte della Procura di Velletri che dovrà accertare che tipo di rifiuto viene conferito nel settimo invaso, a che punto è la situazione del percolato e dell'inquinamento del sottosuolo e dell'ambiente e se tutte le autorizzazioni del comune di Roma e delle società interessate sono in regola. Auspichiamo che tutti i controlli (Procura, ASL Roma 6 e ARPA) si concludano in tempi rapidi ma anche che abbiano un corso chiaro per accertare lo stato effettivo dei luoghi. Chiudere la discarica di Roncigliano comunque non risolve il problema, ma lo sposta semplicemente aggravando altri territori e non chiude una emergenza ormai diventata cronica sul ciclo dei rifiuti. Diverse indagini hanno cercato di individuare le ragioni, le cause nascoste dell’emergenza cronica dello smaltimento dei rifiuti che continua a perversare Roma e tante regioni d’Italia, tra cui anche il Lazio. Dobbiamo essere chiari: la politica delle “discariche” è sinonimo di una politica di emergenza senza soluzione di continuità! Il Piano regionale di gestione dei rifiuti (PRGR) del Lazio, approvato nel 2020, che aggiorna il precedente approvato nel 2012, ha come punto cardine del provvedimento il passaggio da un'economia di tipo lineare, in cui il rifiuto viene smaltito in discarica o nei termovalorizzatori, ad un'economia di tipo circolare, in cui la quantità dei rifiuti da smaltire diminuisce sempre più, mentre il resto viene recuperato per essere riutilizzato; questo principio, dettato dalla normativa europea, è stato introdotto nel Piano con azioni volte a diminuire la produzione dei rifiuti, all'aumento della raccolta differenziata, al riciclo e al riuso. Ma non solo, il Piano divide la Regione in Ambiti Territoriali Omogenei che dovranno raggiungere l’autosufficienza nel trattamento e nello smaltimento dei rifiuti e, soprattutto, chiudere il ciclo. Ad un anno dalla sua approvazione ancora non si sono visti i suoi effetti perché al di la delle “belle intenzioni” poi bisogna impegnarsi nella sua attuazione! Come anche la delibera Comunale Roma Capitale del 2014 che aderisce al progetto “Verso Rifiuti Zero”, anche con l’istituzione dell’Osservatorio Comunale, che però non ha prodotto nessuna economia virtuosa e circolare in ambito rifiuti poiché, ad esempio, la raccolta differenziata continua a restare al di sotto del 50%. Le cause della ridotta raccolta differenziata sono molteplici e non le si può ridurre comodamente all'inciviltà di certi cittadini, anche perché in diversi comuni della regione Lazio le percentuali di raccolta differenziata viaggiano stabilmente al di sopra dei parametri indicati dalla Comunità Europea. Occorre piuttosto puntare il dito contro la carenza di analisi di certi amministratori locali che, pur avendo ereditato delle situazioni difficili, non hanno mai attuato una programmazione a media e lunga durata. Sinistra Italiana – Circolo Castelli crede che l’emergenza si superi anche con l’utilizzo intelligente di nuove tecnologie che sono destinate a creare nuove opportunità per il settore del recupero e riciclaggio dei rifiuti come, ad esempio, l’utilizzo di sistemi di tracciamento dei rifiuti, la focalizzazione sul consumatore e sulla sua customer experience in modo da costruire un rapporto stretto e interattivo con i propri cittadini e coinvolgerli più attivamente nel processo di raccolta, riciclaggio e gestione rifiuti. Comunque, per dirla con Paul Connett, “il modo migliore per recuperare energia dai rifiuti è quello di non produrli”. Sinistra Italiana – Circolo Castelli chiede un confronto urgente e un riscontro alle Istituzioni tutte (Regione, città Metropolitana, comuni del territorio) anche in considerazione che la Città di Roma andrà al voto nelle prossime elezioni amministrative e il nuovo Sindaco di Roma sarà altresì il nuovo Presidente della Città Metropolitana. Sinistra Italiana – Circolo Castelli

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