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Roma e il Lazio verso la zona gialla, l'attesa dei ristoratori: "Per noi una boccata di ossigeno"

Intanto l'assessore Alessio D'Amato annuncia: "Il Lazio è pronto a tornare in zona gialla"

Roma e il Lazio domani potrebbero essere collocate nuovamente in zona gialla. Un provvedimento che entrerà in vigore a partire da domenica. L'ufficialità è attesa per domani all'ora di pranzo quando, come consuetudine, il ministero della Salute annuncia le nuove fasce in base ai nuovi dati. E i dati del Lazio, come raccontato nei giorni scorsi, inducono all'ottimismo. La conferma questa mattina è arrivata anche dal solitamente prudente assessore alla Sanità Alessio D'Amato in un'intervista a IlMessaggero: "Oggi abbiamo l'Rt a 0,8, siamo nelle condizioni di tornare in giallo, ma deciderà il ministero. Siamo stati l'unica regione quasi sempre gialla, l'arancione è stata una stranezza. Col massimo rigore possiamo restarci".

Chi più trepida per la decisione sono i ristoratori. Da Cna arriva però la richiesta di sapere per tempo dello spostamento. "Il mondo della ristorazione vuole tornare a lavorare, sempre nel pieno rispetto delle regole e dei protocolli di sicurezza, ma se il Lazio tornerà in zona gialla, è necessario avvertire per tempo gli imprenditori, permettendo loro di organizzare tempestivamente quanto necessario alla riapertura", chiede il Presidente della CNA di Roma, Michelangelo Melchionno.

"Parliamo", aggiunge Melchionno, "non solo degli approvvigionamenti, ma anche della gestione e dell' attivazione del personale e di tutte le procedure relative al rispetto delle norme di distanziamento e sicurezza". Lo stesso presidente della CNA di Roma chiede anche "che si possa intervenire aiutando una delle categorie che sta maggiormente soffrendo le conseguenze delle restrizioni dovute al Covid 19. Proponiamo in questo senso di dare continuità all’attività dei ristoranti, permettendo lo svolgimento del servizio anche fino alle 21,30. Magari mettendo alcune condizioni che possano garantire ulteriormente la salute dei cittadini, quali la prenotazione obbligatoria, una piccola ulteriore riduzione degli spazi, consentendo un maggior distanziamento e il divieto del consumo di alcol sulla via pubblica al fine di evitare assembramenti fuori dai locali".

Una richiesta simile, quest'ultima, avanzata anche da Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio: "Se l'auspicio è che per il fine settimana la Regione Lazio potrebbe tornare zona gialla, allora serve uno sforzo di tutti per dare uno scatto di reni, nella Capitale, a tutte quelle attività commerciali fortemente colpite dal fermo pandemico e dalle chiusure di questi mesi. In particolare la ristorazione, che comprende bar, pizzerie, gelaterie, pasticcerie e streetfood. Come Fiepet-Confesercenti ribadiamo l'invito al presidente della Regione Zingaretti - come abbiamo spiegato anche al prefetto di Roma - di intervenire presso il Governo affinché i pubblici esercizi di Roma e Lazio possano riaprire con servizio esclusivamente al tavolo fino alle 22 e in via subordinata i bar fino alle 20 e i ristoranti fino alle 22".

"Le misure per operare in sicurezza ci sono tutte", aggiunge il numero uno di Fiepet-Confesercenti, "i locali sono ampiamente adeguati ai protocolli e osservano tutti i dispositivi anti Covid. Congiuntamente, al fine di evitare possibili assembramenti, chiediamo il divieto assoluto del consumo di alcool sulla pubblica via in particolare nelle zone della movida cittadina. La ristorazione romana ha già perso 200 milioni di euro e 5 mila aziende hanno già chiuso ed i ristori hanno soltanto coperto il 5% degli incassi perduti nell'anno 2020. A ciò si aggiunge l'ammanco dei ristori per i centri storici e della filiera della ristorazione che attende il Ristori 5 tramite il fondo perequativo comunicatoci dal Mise". 

"Riaprire domenica prossima", conclude Pica, "significherebbe restituire una boccata d'ossigeno alle micro imprese e alla filiera dell'agroalimentare. Un ritorno in pista che in termini economici equivarrebbe per il solo mese di febbraio a +30 milioni di euro, che significa tutela occupazionale e Pmi in carreggiata".

Zona gialla cosa cambia 

Nella fascia gialla, lo ricordiamo, sarà di nuovo possibile consumare cibi e bevande all'interno dei bar, dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione, dalle 5.00 alle 18.00. Negli stessi orari sarà consentita senza restrizioni la vendita con asporto di cibi e bevande.

La vendita con asporto sarà possibile anche dalle 18.00 alle 22.00, ma è vietata in tali orari ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina o commercio al dettaglio di bevande.

La consegna a domicilio sarà consentita senza limiti di orario, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti.

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