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Rifiuti e trasporti, Raggi contro Zingaretti. Il governatore: "Dalla sindaca comiziaccio elettorale"

I due non se le mandano a dire. Ieri la delibera regionale per la messa a gara delle ferrovie ex concesse

"Quello della sindaca Raggi è un arrogante comiziaccio da campagna elettorale". I toni sono caustici, e non propriamente nello stile di Nicola Zingaretti, da sempre comunicatore pacato anche negli scontri più accesi. E invece con la prima cittadina M5s stanno volando stracci sui due temi chiave per Roma - rifiuti e trasporti - divisi per competenze tra i due livelli istituzionali.

Ad accendere la miccia è la questione della Roma Lido e ferrovie ex concesse. Ieri la giunta regionale ha deliberato per la messa a gara della Freccia del Mare, Termini Centocelle, Roma Viterbo. "Zingaretti non è onesto con la Capitale, gli impegni erano altri. Abbiamo scoperto con grande sconcerto che ha deciso di metterle a gara" tuona infuriata la sindaca da palazzo Senatorio. Zingaretti ribatte a distanza: "E' previsto dagli impegni comunitari, con un anticipo di un anno sulla scadenza dei contratti". Però nella nota inviata ieri che dava notizia dell'atto che prelude al bando, era anche precisato che, per la Roma Lido, "è all'esame degli uffici regionali attualmente una proposta di partenariato pubblico-privato avanzata da un'associazione di imprese". Due righe che non sono passate inosservate all'ombra del Marc'Aurelio. E' l'ipotesi privatizzazione che si affaccia senza preavviso, in una formulazione quanto meno ambigua. 

Zingaretti contrattacca: "Ricordo che Atac comunque ha escluso quelle linee dal suo Piano Industriale per il concordato". Vero, o almeno, secondo quanto riferito più volte dall'azienda i conti del piano industriale presentato in tribunale tengono conto del fatto che le ex concesse potrebbero non esserci. Ma data la scadenza del contratto nel 2019 non potrebbe essere altrimenti. Poi, incalza ancora il presidente: "I problemi dei trasporti romani son ben altri". Uno a caso, "le fermate piene di cittadini disperati per i ritardi e impauriti dai rischi di incendio". 

Poi ci sono i rifiuti. Raggi si scaglia ancora contro il dem: "C'è questo piano del 2012 che deve essere attuato, alla Regione è stato detto con una prima sentenza del Tar nel 2016, con una seconda sentenza nel 2018". Ribatte Zingaretti: "Praticamente lavoriamo solo per Roma. Sulla Puglia, se ci sono stati ritardi, sono stati legati alla iniziale contrarietà dei 5Stelle pugliesi ad ospitare i rifiuti di Roma, posizione poi superata grazie al contributo di tutti". 

Insomma, lo strappo è consumato. Eppure, ricorda Raggi, "Zingaretti era venuto a inizio legislatura in Campidoglio a trovare delle tematiche comuni su cui inaugurare il nuovo corso". E invece l'abbraccio ritrovato con la Pisana, suggellato dall'appoggio del M5s di Roberta Lombardi alla maggioranza "zoppa" del governatore dem, sembrerebbe tramontato. Almeno dal lato Raggi. Lombardi in realtà conferma a suo modo l'intesa. Per carità, "non c'è nessuna luna di miele tra M5s e Pd - ha dichiarato oggi ai microfoni di Un giorno da pecora su Radio 1- quando ci sarà un motivo politico presenteremo la sfiducia". Quindi al momento non c'è. Segno che l'intesa, tutto sommato, tiene. 

Nel tardo pomeriggio una nota di commento da Lombardi in merito. Giustificando l'appoggio al governo Zingaretti con l'obiettivo di "ottenere risultati concreti per i cittadini del Lazio" lancia comunque un messaggio al presidente dem: "Mantenga la promessa di dare al Comune di Roma le linee ferroviarie ex concesse. La Regione Lazio, piuttosto che tentare di cedere a privati le tratte Roma-Lido, Roma-Viterbo e Roma-Giardinetti, dovrebbe affidarle a Roma Capitale". E sui rifiuti: "Chiediamo che il piano regionale si concretizzi, perché a prescindere dagli obblighi derivanti da sentenze amministrative, l'interesse di tutti è cambiare realmente passo e muoverci rapidamente verso l'obiettivo rifiuti zero, che non è un'utopia: è una necessità". 

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