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Chikungunya, Montanari: "Il focolaio non è a Roma. Colpa degli altri comuni"

E' ancora bagarre sulle disinfestazioni. L'assessore torna a difendersi

"Il focolaio non è a Roma ma ad Anzio". La titolare all'Ambiente Pinuccia Montanari torna alla carica sui casi di Chikungunya, la malattia virale trasmessa dalle zanzare tigre, saliti oggi a 64 nel Lazio. Nel mirino di opposizioni e media, prosegue la difesa a spada tratta di quanto fatto dalla giunta Raggi. Risponde alle dichiarazioni di Piergiorgio Benvenuti, presidente Ama nel 2011, che al Tg5 accusa l'amministrazione di ritardi e omissioni sia negli interventi preventivi che in quelli straordinari di queste ore. 

"A Roma disinfestazioni e derattizzazioni sono state effettuate con grande impegno" insiste l'assessore. E la colpa di quanto accade nella Capitale, anche stavolta, è di qualcun altro. Guai a criticare l'operato di chi l'amministra. "Roma è stata danneggiata dalle disinfestazioni inefficaci di altri comuni laziali". Per Montanari "parlano i numeri"."Roma, con 2.875.364 abitanti ha subito 6 casi di contagio. Anzio, con 54.211 abitanti ha riscontrato 19 casi di contagio. Una parte dei cittadini romani che è risultata positiva alla chikungunya era stata in vacanza ad Anzio"

Chikungunya: tutto quello che c'è da sapere

Cifre che basterebbero nello schema logico dell'assessore a dimostrare l'efficacia dei trattamenti preventivi effettuati tra aprile e oggi, quelli che hanno escluso (come riporta l'ordinanza 62 del 26 aprile 2017) l'uccisione delle zanzare adulte in fase preventiva, prediligendo un intervento sulle larve, e imponendo l'utilizzo di prodotti esclusivamente biologici. La nuova metodologia è stata sufficiente? La domanda è legittima, specie alla luce dei casi di contagio. Fosse anche solo per capire se ripetere nuovamente o meno la scelta dei  pesticidi bio e della prevenzione esclusivamente larvicida. Ma l'assessore non accetta critiche: "I nostri trattamenti preventivi a bassa tossicità hanno funzionato molto meglio degli altri, ci chiediamo cosa hanno fatto le altre Amministrazioni per garantire la salute dei cittadini".

E sulla nuova ordinanza, quella emanata il 13 settembre scorso, scrive: "E' servita per permettere gli interventi anche sul suolo privato. Nessun passo indietro e nessun ritardo da parte nostra. I trattamenti adulticidi erano già previsti". Sì, erano previsti ma solo in casi di infestazione, come extrema ratio "Su questo caso andremo fino in fondo - conclude l'assessore - per ristabilire la verità e valuteremo tutte le azioni possibili, anche legali, denunciando il procurato allarme e la diffusione di notizie false, per tutelare l'operato dell'Amministrazione Capitolina".
 

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