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Indagato in Mafia Capitale nominato da Marino capo del decentramento amministrativo

Si tratta di Walter Politano, ex capo della direzione trasparenza e anticorruzione. Il Campidoglio parla di "atto dovuto". M5S: "Questa è la meritocrazia di Marino?"

Salvatore Buzzi, il ras delle coop rosse coinvolto in Mafia Capitale, lo voleva a capo del V dipartimento, quello che gestiva l'emergenza rom. Marino e la sua giunta lo dirottarono alla trasparenza e all'anticorruzione. Mafia Capitale e l'inchiesta Mondo di Mezzo, che lo vedono tra le persone indagate per associazione mafiosa, lo fecero saltare. A due mesi e mezzo dalla rimozione Walter Politano riceve un nuovo incarico. Sarà il coordinatore dei municipi. A stabilirlo il sindaco Marino che con un'ordinanza ne ha disposto le nuove mansioni. Non una promozione precisa il Campidoglio che in una nota è costretto a spiegare.

"A seguito delle dimissioni Politano è stato messo a disposizione del Dipartimento Risorse Umane in attesa di nuovo incarico. Il fatto che il dottor Politano sia indagato, infatti, non costituisce motivo di sospensione sine die dall’affidamento di un incarico dirigenziale, cui lo stesso ha dunque legalmente diritto, all’interno dell’amministrazione comunale per cui l’interessato lavora da più di 20 anni".

Il Campidoglio quindi parla di atto dovuto: "La ricollocazione del dottor Politano era un atto dovuto. Il dirigente avrebbe potuto, infatti, rivalersi sull’amministrazione capitolina in assenza di un provvedimento di fatto obbligatorio. Si evidenzia, ad ogni buon conto, che l’incarico affidato al dottor Politano è un incarico dirigenziale di base, ovvero di Unità Organizzativa, e non si può in alcun modo configurare come una ‘promozione’, come invece erroneamente riportato da alcuni organi di stampa".

Ad attaccare la nomina sono i consiglieri del Movimento Cinque Stelle: "Ecco la meritocrazia di Marino, se sei indagato per mafia vieni subito promosso. Il M5S Roma - prosegue la nota - si chiede come sia possibile che un dirigente dell'amministrazione indagato per associazione mafiosa nell'inchiesta su mafia capitale, possa essere scelto dal Sindaco per continuare a ricoprire incarichi di rilievo. Tra le altre cose occorre rilevare che il dirigente veniva rimosso dalla guida dell'ufficio anticorruzione del Campidoglio. Dunque per il M5S Roma sono doppie le ragioni di opportunità politica, ma anche sostanziali, che avrebbe dovuto valutare il Sindaco prima di fare questa scelta".

Stefano Giannini, segretario del Sulpl, sindacato di polizia locale, in maniera provocatoria chiede: "La domanda da garantisti quali siamo e che rivolgiamo all'amministrazione è la seguente: la stessa cautela si applica per semplici dipendenti o vale solo per i dirigenti di alto rango?".

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