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A Roma aumenteranno i centri d'accoglienza: ok unanime in Comune alla mozione

L'atto parte da alcuni dati inconfutabili: solo 28 i posti letto disponibili per ospitare donne che sfuggono da uomini violenti. Il 48% delle richieste non può essere evasa

Aprire nuovi centri di accoglienza, case rifugio e strutture dedicate a indirizzo segreto per fornire alloggio alle donne e ai loro bambini a titolo gratuito e indipendentemente dal luogo di residenza. E' questa la richiesta che il consiglio ha sottoposto oggi pomeriggio al sindaco Roberto Gualtieri e alla sua giunta, tramite una mozione approvata all'unanimità a prima firma Michela Cicculli di Sinistra Civica Ecologista. 

A Roma e nel Lazio quasi un femminicidio al mese nel 2021

L'atto arriva nell'ambito della Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, giunta alla sua ventiduesima edizione. In apertura di mozione, depositata il 23, si legge subito un elenco delle donne uccise da uomini a Roma e nel Lazio nel corso del 2021. Sono dieci, quasi una al mese: Barbara Castellani a Isola Sacra, Annamaria Ascolese a Frattocchie, Lorella Tomei alla Balduina, Badda Lyiange a Portuense, Monica Lorenza Vallejo a Marconi, Graziella Bartolotta ad Ardea (uccisa dal figlio), Anna Cupelloni a Castel Sant'Elia nel viterbese, Lucia Massimo a Velletri, Elena Di Maulo a Ostia Antica. Nell'atto viene menzionato anche il piccolo Mathias, 10 anni, ucciso dal padre a Vetralla. 

Il report dei servizi antiviolenza

Cicculli e gli altri consiglieri firmatari, provenienti da tutti gli schieramenti presenti in Aula Giulio Cesare, sottolineano il graduale e costante aumento di accessi ai centri antiviolenza di Roma da parte di donne che chiedono aiuto per uscire da contesti domestici violenti o da relazioni pericolose: secondo il report dei servizi antiviolenza di Roma Capitale, infatti, nel primo semestre del 2021 sono stati ben 2.313 i contatti in 8 centri antiviolenza, 2 case rifugio e 3 alloggi per la semiautonomia. I percorsi di uscita avviati sono stati 856 e 1368 le donne seguite già dagli anni precedenti. 

Carenza di alloggi per donne vittime di violenza

La strada da percorrere, però, è ancora lunga. Scarseggiano, infatti, i posti letto a disposizione dell'amministrazione comunale per accogliere le donne vittime di violenza da parte di compagni e mariti: 18 nelle case rifugio e 10 per la semiautonomia. In cinque municipi di Roma (V, X, XI, XII e XIII) non esistono centri antiviolenza comunali. 

Per questo la mozione di oggi chiede che "si favorisca il dialogo tra organi politici, referenti amministrativi, centri antiviolenza, associazioni, mondo della scuola della formazione e del lavoro e della ricerca, imprenditoria femminile al fine di contrastare la violenza di genere, rendendo sempre più ampio il sostegno alle donne che escono da situazioni di violenza e più fitta la rete di collaborazione con i centri antiviolenza". 

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