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Caso Maruccio: soldi e videopoker, una “vicenda privata” sui fondi Idv

Vincenzo Maruccio avrebbe perso circa 100 mila euro al videopoker. Il Gip: "Ossessione per slot machine e video poker". Zingaretti: "Vicenda privata"

Questa mattina l'ex capogruppo dell'Idv Vincenzo Maruccio è stato arrestato. La misura dell'arresto in carcere ha la durata di 30 giorni e può essere rinnovata. In questa storia, però, a impressionare cominciano a essere non più i soldi “dirottati o distratti” dai fondi del partito, ma le motivazioni. Infatti, nelle pagine relative all'ordinanza di arresto si parla di “un’ossessione per slot machine e video poker” al punto da far definire Maruccio un “bombardiere” che, nel gergo dei giocatori, è uno che non si limita mai.


UN MILIONE DI EURO “DISTRATTO” - L'accusa è di peculato e, secondo i pm della Procura di Roma, si aggira intorno al milione di euro il denaro che Vincenzo Maruccio avrebbe "distratto" dalle casse dell’Idv negli ultimi due anni. Il lavoro della Guardia di Finanza ha chiarito che sui conti dell'Idv alla Pisana da maggio 2010 a giugno 2012 sarebbero transitati circa 2 milioni e 500 mila euro. Di questo denaro Maruccio, che gestiva i conti in totale autonomia, avrebbe effettuato bonifici sui suoi conti correnti per 500 mila euro ed effettuato prelievi di contanti per 456 mila euro. Nei bonifici, inoltre, Maruccio utilizzava causali estremamente generiche come "anticipazione o restituzione" e "rimborsi".

L'OSSESSIONE PER IL VIDEOPOKER – Maruccio avrebbe perso 100 mila euro al videopoker: lo si legge nell'ordinanza di custodia cautelare. Nel provvedimento è citato l'interrogatorio di Andrea Palma, socio di un locale di videopoker e dirigente dell'Idv Lazio.
Palma ha dichiarato che l'ex capogruppo Idv aveva "la disponibilità - si legge nella deposizione citata dal gip allegata all'ordinanza - come anche altri clienti importanti, di una somma di denaro in contanti che poteva prendere in prestito direttamente dalla cassa della sala gioco, senza avere l'obbligo di restituirla il giorno stesso. In media non prendeva più di 1000 euro, ma queste somme potevano accumularsi e raggiungere anche importi consistenti".

Maruccio aveva indicato Palma come uno dei suoi finanziatori a cui restituiva, con assegni, somme anticipategli per l'esercizio della sua attività politica. "Ci sono stati giorni, rari - prosegue Palma - che ha accumulato debiti verso la cassa anche di 5000 euro, dovuti a più anticipazioni per varie giornate di gioco".

"Maruccio - spiega Palma ai pm - così come altri clienti indebitati con la cassa hanno restituito il denaro prestato attraverso assegni bancari a favore della società proprietaria del locale. Tali restituzioni non sono mai avvenute in contanti". Palma afferma inoltre di presumere che il danaro anticipato a Maruccio "venisse giocato alle slot machine , ma potrebbe anche essere avvenuto diversamente. La somma totale restituita alla cassa a mezzo assegni costituiscono unicamente il il debito verso la cassa".     

I SOLDI DELLA NONNA – Secondo il Gip la necessità continua di reperire soldi per Maruccio era talmente impellente da chiedere soldi persino alla nonna in Calabria: "Pur percependo cospicui introiti come consigliere regionale", Maruccio era sempre in cerca di denaro "reperito" da "svariate fonti: sale giochi, tabaccherie, parenti, quali la madre che dalla Calabria, a suo dire, gli inviava con l'autobus i risparmi della nonna e amici vari, alcuni calabresi".

Tra questi "amici" dai quali reperiva denaro, figura anche una ex convivente di Maruccio che lo avrebbe aiutato "economicamente addirittura facendo la cessione di un quinto dello stipendio". Per questa donna l'ex esponente dell'Idv avrebbe, con soldi del partito, pagato "il canone di locazione dell'appartamento che le era in uso mediante un assegno di 5.400 euro". Secondo il gip nel reperimento di soldi, l'ex capogruppo "non ha esitato a violare ogni regola, sia quelle sulla circolazione del contante, sia quelle sulla negoziazione degli assegni".

ZINGARETTI – Il candidato del centrosinistra alla regione ha commentato la notizia: “Le accuse e l'arresto di Vincenzo Maruccio sono un fatto grave, una storia triste. La Procura fa bene a indagare: non ci siano dubbi sulle indagini. Anzi grazie ai magistrati che danno un contributo alla verità".
Quindi ha definito tutta questa storia come “Una vicenda privata ma politicamente conferma una cosa elementare: bisogna chiudere questa esperienza, voltare pagina, mettere in campo nuove idee e nuove persone rispetto a una storia che ogni giorno rivela cose amare".
 

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