"Non è merito della sindaca Raggi l'abbattimento delle villette dei Casamonica"
Dall’iter amministrativo ai fondi reperiti, la presidente del Municipio VII ripercorre i fatti che hanno portato all’abbattimento delle ville. Lozzi: “Visto che la Sindaca si intesta quell’operazione facciamo chiarezza”
Sono trascorsi quasi due anni dalla demolizione delle otto villette in via del Quadraro. Un’operazione che l’amministrazione capitolina, ed in particolare la Sindaca, ha spesso rivendicato. Secondo la presidente del Municipio VII, Monica Lozzi, ex M5s e candidata sindaco con una lista civica, in maniera inopportuna.
L'operazione verità della Lozzi
“Visto che è diventato uno dei cavalli di battaglia con cui sta sponsorizzando la propria candidatura, aiuterò la Sindaca a raccontare come si sono svolti i fatti”. Esordisce così la presidente del Municipilo VII nel ripercorrere la vicenda che ha portato all’abbattimento dei quei manufatti abusivi, realizzati a ridosso dell’acquedotto Felice.
Chi ha abbattuto le villette
Attraverso un video, la minisindaca Lozzi ha messo in fila una serie di risposte che aiutano nella ricostruzione della vicenda. A partire da chi ha deciso prima ed eseguito poi la demolizione delle villette. “E' stato il municipio, per un motivo molto semplice: i municipi hanno la competenza sulla demolizione degli abusi edilizi” ha spiegato Lozzi. Anche la decisione di arrivare al loro abbattimento è frutto dell’ente di prossimità.
Chi ha deciso di demolire
“Appena insediati abbiamo deciso di contrastare l’abusivismo” e l’intervento operato in via del Quadraro, è stato il primo messo in campo perchè “erano villette non sanabili i cui abusi erano stati accertati da più tempo, addirittura dalla metà degli anni novanta” ha ricordato la Minisindaca. Ristabilite le responsabilità, va chiarito con quali risorse è stato portato a compimento un’operazione che, di sicuro, non è avvenuta a costo zero.
I fondi impiegati
L’intervento, come in altre occasioni è stato ricordato, è costato 600mila euro. Una cifra importante per le casse dell’ente di prossimità. “Avevamo previsto che servissero 400 mila euro ed avevamo quindi messo in bilancio quella cifra” ha spiegato Lozzi. Quando però il Municipio si è reso conto che i fondi non sarebbero stati sufficienti, “abbiamo chiesto al comune di integrarli, ma ci ha negato questa possibilità”. Dunque, secondo la ricostruzione della minisindaca, il Campidoglio non è stato utile neppure sul piano finanziario visto che, ha sottolineato Lozzi, “abbiamo trovato i fondi mancanti in altri capitoli di bilancio”.
I ruoli e la campagna elettorale
Verrebbe da chiedersi a questo punto perchè, a partire dalla conferenza stampa con cui è stato annunciato l’avvio della demolizione, la presidente del Municipio VII non abbia rivendicato il proprio ruolo. “Sono stata io a decidere di non essere presente alla conferenza stampa - ha ammesso Monica Lozzi - perchè non avevo la scorta”.
Poi, col tempo, la narrazione del Campidoglio ha finito per marginalizzare il ruolo dell’ente di prossimità. Com’è avvenuto, ad esempio, in occasione del primo anniversario. In quella festa della legalità, svoltasi in via del Quadraro, organizzata senza coinvolgere il Municipio. Ora che le elezioni si avvicinano, e visto che nei vari endorsment rivolti alla Sindaca si fa spesso riferimento a quelle demolizioni, Lozzi ha deciso di togliersi un sassolino dalla scarpa. Per amore della verità. E per competere, ad armi pari, alla prossima tornata elettorale.