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La guerra di Villa Ada, associazioni contro la ciclabile. Stefàno: “Sarà opera sostenibile”

La protesta di associazioni e comitati del II Municipio contro il passaggio del Grab dentro la villa storica: "E' vincolata, a rischio fauna e fruitori". Il consigliere grillino: "Non sarà autostrada, nessun albero tagliato. Sarà fatta di materiali naturali"

“Un’ipotesi da rifiutare senza appello” per le associazioni ambientaliste, “un’opera sostenibile” per il Comune. E’ braccio di ferro sul passaggio del Grab, il Grande Raccordo Anulare delle Bici, all’interno di Villa Ada

Il passaggio del Grab dentro Villa Ada accende le proteste

Si perchè il progetto della ciclovia urbana, un anello ciclabile di 45 chilometri studiato per toccare i luoghi più significativi di Roma dal centro alla periferia, alla sua 16esima tappa prevede proprio il passaggio all’interno della villa storica del Salario. Un tracciato tra edifici neoclassici, boschi di lecci, querce da sughero, pinete e prati, secondo la tradizionale configurazione irregolare del giardino all’inglese. Una meta prestigiosa, “ma la ciclabile dovrà restare fuori dal perimetro della Villa” - insorgono le realtà associative e ambientaliste del territorio. In prima fila Italia Nostra: “Villa Ada anche se mal tenuta e maltrattata è una Villa storica vincolata dal Ministero della Cultura. Nelle Ville storiche non possono passare piste ciclabili, quindi, l’ipotesi che il GRAB abbia un tracciato dentro villa Ada è da rifiutare senza appello”. Una visione condivisa anche da altri: undici tra associazioni e comitati del II Municipio hanno scritto alla Sindaca proponendo un’alternativa: il riposizionamento del tracciato all’esterno di Villa Ada, in via di Ponte Salario, “che andrebbe riqualificata e chiusa al traffico, permettendo così di raggiungere l’area archeologica e storica di Monte Antenne”, per poi proseguire in direzione della Moschea e di viale Romania, a piedi o in bicicletta. Il circuito ciclabile all’interno di Villa Ada, dicono, “rischierebbe, inoltre, di trasformarsi in una superstrada a svantaggio degli altri frequentatori del parco: pedoni, jogger, bambini, famiglie con passeggini”. 

Il Comune vuole andare avanti: "E' opera sostenibile"

Difende il tratto di Grab dentro Villa Ada, da via di Ponte Salario fino a via Panama, il presidente della Commissione Mobilità, Enrico Stefàno: “Il Grande Raccordo Anulare delle Biciclette è una ciclabile a vocazione turistico-culturale, finanziato dal Ministero dei trasporti e da quello della cultura, che ha tra i suoi obiettivi principali anche quello di innescare processi e progetti di riqualificazione delle parti urbane interessate dal passaggio della ciclovia e promuovere un turismo sostenibile. Non sarà un'autostrada, non saranno tagliati alberi e soprattutto - sottolinea il consigliere comunale - verranno utilizzati materiali già presenti nel parco (come il pietrisco o la terra battuta) e saranno eliminate le barriere architettoniche presenti (come il punto di raccordo con il parco Rabin, oggi ridotto ad un cancello ammalorato e ad una scalinata con gradini consumati)”. Insomma un’opera sostenibile “che non solo sarà accompagnata, come detto, da una generale riqualificazione dei luoghi (alcune parti, oggi, purtroppo sono in abbandono) ma anche da una maggiore disciplina delle varie attività (jogging, bicicletta, passeggiate, ecc.) che già attualmente si svolgono nel parco senza regole e con varie interferenze sugli usi prevalenti del sito”. Il percorso all’interno di Villa Ada verrà inoltre chiuso insieme a tutto il parco al tramonto e sostituito nella notte con una ciclabile esterna che darà comunque continuità h24 all'anello "a pedali". Il Comune è pronto all’ascolto ma “andrà avanti”. 

Le criticità: vincoli e flussi, tutela della fauna

Intanto i contrari ne sottolineano le criticità: dalla pavimentazione ai flussi previsti sul tracciato, e poi ancora tutela e manutenzione oltre che la sicurezza degli attuali fruitori. Ciclabile fuori da Villa Ada “viste le norme vigenti e dei vincoli che tutelano Villa Ada e disciplinano le attività che si possono svolgere al suo interno e l’analisi degli standard tecnici previsti dal Ministero dei Trasporti in merito alle ciclovie turistiche”. C’è poi un tema di rispetto della grande ricchezza vegetazionale e faunistica di cui il parco è custode “e che rischierebbe di essere compromessa”. In merito alla popolazione animale, “caratterizzata da una straordinaria varietà di anfibi, rettili, uccelli e chirotteri (fra questi il Ferro di Cavallo Maggiore, ricomparso solo da qualche anno), si segnala anche la nutrita presenza di esemplari di riccio, mustiolo, talpa, istrice, scoiattolo, volpe e coniglio selvatico probabilmente favorita dalla situazione di relativa tranquillità di cui Villa Ada ha goduto sino a oggi”. 

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