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Vigili urbani, dopo 30 anni, di nuovo con le pistole

I vigili urbani saranno dotati di pistola semiautomatica calibro 9x17, di manganello “sfollagente” in gomma di 50 -60 cm e 500 grammi di peso, e di spray urticante anti–aggressione a getto balistico

Il Campidoglio ha fissato per oggi, la discussione della delibera del Consiglio Comunale che prevede il ritorno, dopo trent’anni, all’armamento per il Corpo di Polizia Municipale.  Una giornata che potrebbe, quindi, rivelarsi storica per i celeberrimi “pizzardoni”,  i quali tornerebbero a usufruire, dopo 30 anni, delle pistole (dal 1978 assegnate solo ad alcuni servizi speciali). 

La delibera, la quale ha già ricevuto il parere favorevole della Giunta Comunale Capitolina e delle Commissioni consiliari Sicurezza e Personale,  dovrebbe essere approvata oggi pomeriggio. 

“Si tratta di un atto di cui abbiamo discusso a lungo con i sindacati dei VV.UU”,  dichiara il Presidente della Commissione Capitolina sulla Sicurezza,  Fabrizio Santori.  Ma vediamo, nel dettaglio, che cosa prevede questa delibera.  Dunque, gli agenti della Polizia Municipale potranno avere in dotazione pistole semiautomatiche, perlopiù di calibro 9X17, uno spray urticante anti –aggressione a getto balistico,  e,  infine,  una “mazzetta distanziatrice in burocratese”.  

Ovviamente, questo equipaggiamento sarà fornito solo dopo aver partecipato ad un apposito corso teorico – pratico di tiro,  e solo chi avrà conseguito tale certificazione,  potrà avere in dotazione l’ apposito armamento.  Si tratta di due corsi regolamentari di tiro a segno,  i quali avranno un’apposita convenzione con i poligoni militari e di polizia,  con la successiva istituzione di un’armeria centrale presso la sede del Comando del Corpo di Polizia Municipale, con le relative sedi decentrate su tutto il territorio locale.
 
Da ricordare che, al momento dell’entrata in vigore della nuova disciplina, i vigili urbani avranno due mesi di tempo per decidere se munirsi del suddetto equipaggiamento, oppure no. A tutti coloro che, però, decidessero di accettare l’armamento, verrà richiesto di portare a casa la pistola,  e di custodirla in ossequio alla normativa sul porto d’armi, mentre durante i periodi di ferie o sospensione dal servizio, la pistola dovrà essere depositata presso l’armeria centrale. 

Il testo della delibera recita che “l’armamento è atto e proporzionale alle esigenze di difesa personale, in relazione ai servizi prestati”, ossia che i vigili urbani decideranno,  di loro iniziativa,  quando usare le diverse armi, a seconda della pericolosità dei servizi da loro stessi prestati. L’obiettivo principale di questa delibera è quello di favorire e promuovere un’azione politica volta a garantire la difesa personale dei vigili urbani,  e di portare all’utilizzo della pistola  solo come “extrema ratio”, ossia nei casi più estremi e oggettivamente pericolosi. Le armi saranno assegnate sulla base del possesso o meno di specifici requisiti psico – fisici, i quali verranno appurati  presso delle strutture mediche della Polizia di Stato o strutture equivalenti.

Critico, in merito a questa proposta, il Partito Democratico che, con il suo capogruppo comunale Umberto Marroni, fa sapere di “voler rendere la delibera più raziocinata, limitando di fatto la spesa economica”, e “di voler procedere”, infine, “all’immediata assunzione di 600 nuovi componenti del corpo della Polizia Municipale".


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