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Domenica, 10 Dicembre 2023
Polizia Locale / Centro Storico / Via della Consolazione

I vigili di Roma, pochi e mal organizzati: "Così al Giubileo rischiamo il collasso"

Il Corpo in sotto organico di almeno tremila uomini, in queste condizioni nell’Anno Santo verrebbero meno presidio della città e contrasto all’abusivismo

Se ai piani alti tiene banco il “caso Angeloni”, nei comandi e nelle pattuglie in strada i vigili di Roma si chiedono come faranno ad affrontare i prossimi grandi eventi internazionali, primo fra tutti il Giubileo 2025, nelle condizioni attuali. Pochi uomini e mal organizzati, si lamentano i caschi bianchi già oggi alle prese con gli straordinari per garantire i servizi alla città. 

Se infatti negli anni ‘90 la Polizia Locale poteva contare su un organico di circa 7200 unità ad oggi, nonostante la legge regionale ne imporrebbe almeno 9450, non si arriva nemmeno ai seimila. Roma conta circa 5800 vigili con un’età media superiore ai 55 anni. C’è poi quella “mala”, sussurrano i più, organizzazione interna che non riesce a soddisfare le esigenze di una città nel corso del tempo profondamente mutata e un Corpo che ha assunto sempre maggiori compiti. 

L'allarme dei vigili di Roma: "Così non possiamo affrontare il Giubileo"

“Se si va avanti in questo modo non saremo assolutamente in grado di affrontare il Giubileo”, è l’allarme lanciato ai microfoni di RomaToday da Francesco Croce, segretario regionale Uil Fpl Roma e Lazio. Nemmeno le modifiche al piano assunzionale annunciate dall’assessore Catarci proprio al nostro giornale, ossia 600 nuovi vigili nel 2023, possono cambiare il quadro. 

“Sono una goccia nel mare. Bisogna calcolare che solo i pensionamenti, circa 500 l’anno, sarebbero superiori alle eventuali nuove assunzioni” - dice Croce. E senza vigili affrontare un evento che prevede un flusso tra i 45 e i 48 milioni di pellegrini diventa un’impresa: niente presidio efficiente, serio e continuativo delle strade della città e dei luoghi a maggior concentrazione di visitatori, debole contrasto all’illegalità ossia all’abusivismo commerciale e a quello delle strutture ricettive. “Così rischiamo il collasso”. 

Roma rischia un Giubileo senza vigili 

La (dis)organizzazione dei vigili di Roma

Non è solo una questione di organico, manca anche una rinnovata organizzazione interna. “L’ultimo ordinamento professionale degno di nota risale al 2008, nel frattempo però - spiega Croce - sono cambiate tante competenze e la divisione dei compiti tra funzionari e agenti, con tutti i pensionamenti che ci sono stati, è molto cambiata. Nei Gruppi municipali i capireparto, quelli che ad esempio coordinano su edilizia e commercio, sono ormai scomparsi. A questo si aggiunge il fatto che nella categoria C c’è una assoluta assenza di gradi: non ci sono capi pattuglia, mancano le funzioni di coordinamento nella categoria degli operatori nonostante il contratto nazionale preveda la precisa individuazione di responsabilità. Per questo - sottolinea il segretario della Uil Fpl - è urgente fare un nuovo ordinamento professionale, in modo che il Corpo funzioni. Questo perchè oltre alla tragica carenza di uomini, c’è anche una mancanza di chiarezza su compiti e funzioni”. 

A Roma mancano più di 3000 vigili

Per quanto riguarda invece il rafforzamento dell’organico, il sindacato lancia l’appello al Sindaco. “Gualtieri, in vista del Giubileo e di Expo 2030, deve assumersi la responsabilità di interagire con il governo e ottenere poteri speciali per poter andare in deroga ai vincoli sulle assunzioni dell’ente locale”. Il riferimento è alla circolare ministeriale del 2020 che imponeva ai Comuni con più di un milione e mezzo di abitanti, quindi solo Roma, un tetto di spesa per le assunzioni più basso rispetto a tutti gli altri Comuni italiani con minore popolazione. “Il sindaco non può eludere questa responsabilità: i contingenti di Roma Capitale vanno rafforzati e non solo quelli dei vigili”. In effetti anche gli uffici centrali e quelli municipali sono allo stremo, per questo il Campidoglio ha annunciato lo scorrimento delle graduatorie del “concorsone” e l’ingresso di 300 tecnici, ingegneri e architetti, per gestire al meglio i progetti del Pnrr. “Ci vuole un atto di coraggio politico e l’interlocuzione con il neo governo che - ne è certo Croce - non potrà chiudere occhi e orecchie di fronte a questa situazione. Così Roma il Giubileo non lo può affrontare”.

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