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Vigili assenti, i numeri non tornano a tutti. E Sel attacca il suo vicesindaco

Dopo una domenica di critiche Nieri fornisce i numeri. Prima e dopo l'attacco del capogruppo del suo partito Gianluca Peciola: "Problema politico. Nieri fa finta di non capire. Sinistra Ecologia e Libertà non si mette a disposizione dello smantellamento del pubblico impiego"

Il caso dei vigili urbani assenti spacca Sinistra Ecologia e Libertà. Sono le cifre ad aprire uno squarcio nel secondo partito della maggioranza capitolina che esprime anche il vice sindaco, quel Luigi Nieri che, assente il sindaco, sta in questi giorni mettendo la faccia per l'amministrazione. E anche ieri, in una giornata in cui il Campidoglio e il comando di via della Consolazione sono finiti sotto attacco da parte dei sindacati per le cifre fornite, poi ridimensionate il giorno dopo, è stato lui a rimettere ordine, fornendo i dati precisi. La bomba politica però era già esplosa e i numeri non hanno fatto altro che confermare il mal di pancia di Sel, partito di lotta in Parlamento e di governo in Campidoglio.

E' il capogruppo Gianluca Peciola a farsi interprete dell'insofferenza della base che legge quanto sta accadendo come un attacco al pubblico impiego. "Noi chiediamo che vengano puniti eventuali responsabili ma è certo che dai numeri evidenziati inizialmente quando si è parlato di 800 persone, ora si sia arrivati a 44", attacca Peciola, sposando di fatto le posizioni dei sindacati. "Si tratta di numeri che cambiano il quadro e le valutazioni politiche. Bisogna che il governo cittadino faccia pace con la sua città e si ristabilisca un clima sereno e di comunità. Non c'è nessun nemico dietro l'angolo perchè questo clima di caccia alle streghe non aiuta nessuno. Invito, infine, il Governo a non speculare su queste assenze".

Un intervento che giunge dopo gli attacchi dei sindacati  e che ha spinto Nieri a rimettere i numeri in ordine. E' una nota a provare a farlo. Spiega il vicesindaco: "Il doppio turno dello scorso 31 dicembre doveva essere coperto, secondo i dati forniti dal Comando di Polizia Municipale di Roma, da 905 agenti. L’85% di questi 905 è risultato assente da lavoro, si tratta di 767 agenti. Di questi, il 75% risultava assente per malattia, ovvero 571 persone; il 10%, 81 persone, hanno usufruito della legge 104; l’8%, nello specifico 63 persone, hanno comunicato di essersi assentati per donazione sangue, in questo caso si tratta di 63 agenti. Il restante 7% delle assenze è stato giustificato con la legge 53 e l’art. 19. Il dato del 4,4% fornito oggi da alcuni, in diverse ricostruzioni fantasiose, altro non è che il dato relativo ai 44 agenti che non hanno fornito alcuna giustificazione all’assenza ai turni della notte di Capodanno".

Secondo il vicesindaco, nonchè assessore al Personale di Roma, "è proprio a partire dalle posizioni di queste 44 persone che va fatta immediata chiarezza, ma è evidente che il dato complessivo dell’85% di assenze al turno resta inaccettabile e va indagato in generale. In particolare, il dato medio delle assenze per malattia registrato in questo periodo dell’anno si aggira intorno al 6-7% e dunque si discosta in maniera macroscopica dal dato del 75% di malattia registrato quest’anno", Nieri continua. "Chi cerca di creare confusione sui numeri di cuna vicenda già molto delicata non rende un buon servizio ai cittadini di Roma, che hanno il pieno diritto di conoscere i dati corretti e di sapere cosa sia veramente successo l’altra notte. Né rende un buon servizio al Corpo di Polizia Municipale, che è fatto di persone oneste che lavorano per la sicurezza pubblica con sacrificio e abnegazione. Come l’agente rimasto ferito mentre rilevava un incidente, che ho incontrato stamattina in ospedale. O come quegli agenti che, con senso del dovere, hanno regolarmente prestato servizio a Capodanno. Sono stato il primo a dire che su questa vicenda non bisogna generalizzare, soprattutto per rispetto di chi lavora ogni giorno per il bene comune e a cui va il ringraziamento di tutta la città. Ma chi ha sbagliato, invece, dovrà renderne conto".

Che la nota fosse una risposta a Peciola lo conferma anche la controrisposta del capogruppo capitolina che apre ancora di più la ferita in Sel: "Il Vice Sindaco fa bene a fare i conti, cosa che gli compete. Però non capisce o fa finta di non capire che il problema è politico. Sinistra Ecologia e Libertà non si mette a disposizione dello smantellamento del pubblico impiego voluto dal Governo in carica, nè della generalizzazione delle responsabilità. Confermiamo che chi ha sbagliato deve pagare, ma bisogna uscire da questo stato permanente di individuazione del capro espiatorio tra i dipendenti pubblici. Governare Roma è cosa più complessa".

 

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