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VIDEO | Sudanesi di via Scorticabove a rischio sgombero: “Sarà una nuova piazza Indipendenza”

Era un centro d’accoglienza, ma nel 2015 la cooperativa lascia lo stabile e loro rimangono li: un centinaio di rifugiati politici del Sudan, molti provenienti da Darfur, che ora temono di essere definitivamente sgomberati: “Nessuno ci ha dato un’alternativa”.

“Si rischia una nuova piazza Indipendenza - tuona Aboubakar Soumahoro, dell’esecutivo di Usb, gruppo Lavoro migranti -. Abbiamo più volte sollecitato il Campidoglio e l’assessorato alle Politiche sociali per affrontare la situazione, ma non hanno mai voluto rispondere alla nostra richiesta di incontro. Questi rifugiati arrivano da una delle zone del mondo più difficili, hanno ottenuto il permesso umanitario per poi essere abbandonati a se stessi senza luce, gas, nè assistenza ormai da molto tempo”. Con la paura di vedersi prima o poi la polizia all’ingresso del centro per farli allontare da quella che è, per loro, una casa da oltre dieci anni: “Non ce ne andremo mai di qui - dice Jamal a Roma Today parlando a nome di tutti i suoi connazionali con cui condivide il tetto e le difficoltà -. Il problema più grande è trovare lavoro, per noi immigrati è difficile, ma alcuni di noi ce l’hanno fatta e condividere lo stesso posto in cui vivere ci permette di darci una mano a vicenda. Se ci separano e ci tolgono questa casa sarà ancora più difficile per molti di noi”.

La struttura in questione, in via Scorticabove 151, di proprietà privata nel cuore della Tiburtina Valley, è stata già a rischio sgombero nel 2015, quando l’allora assessore alle Politiche sociali, Francesca Danese, aveva imposto la liberazione dei locali, per poi lasciare tutto com’era. "Da anni ci siamo auto organizzati per mantenere la struttura pulita e vivere in modo dignitoso, per quanto possibile - continua il 38enne sudanese -. Non abbiamo mai chiesto niente, ne ricevuto nulla dalla stessa cooperativa che lavorava qui. Ci lasciassero questa casa". 

Dall’ufficio dell’attuale assessore in materia, Laura Baldassarre, rendono noto che “a febbraio 2018 è stato eseguito un censimento da parte di Polizia locale e dalla sala operativa sociale, in cui sono emerse 45 persone, e con il quale verranno determinate le reali situazioni di ognuno di loro per un'eventuale ricollocazione e assistenza per chi ne ha diritto".

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