A Villa Pamphili un viale dedicato a Miriam Mafai
La giornalista e partigiana è morta a Roma il 9 aprile di dieci anni fa
Un viale di Villa Pamphili è stato dedicato alla memoria della giornalista e partigiana Miriam Mafai. L’intitolazione nella mattina di sabato 9 aprile – in occasione del decimo anniversario della sua morte – è avvenuta alla presenza del sindaco Roberto Gualtieri, la senatrice Pd Valeria Fedeli e i parenti di Mafai. “Una voce libera e importante sempre in prima linea per l'affermazione dei diritti, un vero modello di impegno civile per tutti. Roma la ricorda dedicandole un viale a Villa Pamphilj, un luogo che amava molto” ha commentato dalle pagine Facebook il sindaco.
Giornalista, scrittrice e politica. Miriam Mafai, figlia di artisti è nata a Firenze il 2 febbraio del 1926. Ha partecipato alla Resistenza antifascista nelle file del Pci. Dopo la Liberazione ha continuato la sua attività politica e dal 1951 al 1956 è stata assessore al Comune di Pescara. Nel 1957 è stata a Parigi come corrispondente del settimanale Vie Nuove, nel 1960 all'Unità come redattore parlamentare.
Direttore di Noi Donne dal 1965 al 1970, è passata poi come inviato speciale a Paese Sera. Dal 1983 al 1986 é stata presidente della Federazione nazionale della stampa. Nel 1975 è diventata inviata speciale de la Repubblica.Tra le sue opere più celebri di scrittrce, 'Pane nero. Donne e vita quotidiana nella seconda guerra mondiale' (Mondadori), 'Botteghe oscure, addio. Com'eravamo comunistì (Mondadori), 'Dimenticare Berlinguer. La sinistra italiana e la tradizione comunista' (Donzelli). E' stata la moglie di Gian Carlo Pajetta.
“Si trasforma il ricordo, attraverso una scelta di toponomastica, in un'esperienza di memoria che diventa perenne quotidianità. La toponomastica, dalla funzione simbolica molto importante, è del resto uno dei terreni in cui si articola la battaglia per la parità di genere: ne sarebbe convinta Miriam per prima” ha commentato Fedeli.
“Miriam è stata una grande giornalista, una grande intellettuale, un riferimento politico, un modello. In questi dieci anni di cambiamenti profondi come mai avremmo potuto anche solo immaginare - conclude- è mancato profondamente il suo spirito critico. E anche quella sua risata unica, contagiosa, capace di smorzare la tensione, di trasmettere calore, di infondere ottimismo” ha concluso la senatrice.