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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Viaggio della Memoria, i 20 angeli di Amburgo: nella scuola dei bimbi torturati e uccisi dai nazisti

Terza tappa del viaggio della sindaca Virginia Raggi con le scuole. Sul posto raggiunge il gruppo da Roma anche l'assessore a Scuola e Sociale Veronica Mammì

AMBURGO - Usati come cavie insieme agli animali, operati, fotografati, poi imbottiti di morfina, denudati e appesi al muro con dei chiodi, "come quadri". Venti bambini uccisi nelle gelide stanze di una vecchia scuola, dopo un inferno trascorso nei lager.

È la terribile storia ripercorsa durante la penultima tappa amburghese del Viaggio della Memoria, partito domenica da Roma alla volta dei luoghi simbolo dell'Olocausto, dai campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau alla città dell'alta Germania. A raccontare il barbaro eccidio di piccoli ebrei ai 145 studenti arrivati con la sindaca Virginia Raggi dalla Capitale, la sopravvissuta Andra Bucci, 80 anni. Lei è la cugina di uno di loro, Sergio De Simone, che allora aveva appena 7 anni. 

"Eravamo insieme in una baracca ad Auschwitz-Birkenau, chiesero ai bambini chi di loro volesse andare dalla mamma. Lui si fece avanti e finì qui, ad Amburgo, con un gruppo di altri 20. Pensavano di andare verso la mamma, andavano verso la morte" racconta Andra senza riuscire a trattenere il pianto. Un inganno crudele che spinse i bambini dritti nel campo di Neuengamme, a disposizione come cavie umane per gli esperimenti sulla tubercolosi del dottor Kurt Heissmeyer. 

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"Gli iniettavano dei bacilli della tubercolosi sottopelle, pensando che si sarebbero formati focolai di infezione che avrebbero generato anticorpi da utilizzare poi per i vaccini" spiega lo storico Marcello Pezzetti, massimo esperto studioso della Shoah in Italia. "Insieme a loro, nelle stesse stanze, c'erano delle gabbiette piccolo con animali dentro. Bambini e animali erano uguali. Poi li operavano, per asportare i linfonodi dalla zona delle ascelle. Qui secondo le loro teorie avrebbero dovuto produrre gli anticorpi, ma non ne hanno mai trovato neanche uno". Così, alla fine degli orrendi esperimenti, con gli Alleati alle porte e l'ordine dall'alto di liberarsi di ogni prova, nella notte tra il 20 e il 21 aprile 1945, Sergio e gli altri piccoli furono trasferiti nella scuola amburghese, la Bullenhuser Damm, una sorta di sezione distaccata del lager di Neuengamme. E qui sono stati impiccati, con più dosi di morfina nel sangue. "Come quadri, hanno raccontato poi i carnefici, se erano troppo magri e non morivano subito appesi -  racconta ancora Pezzetti -  qualche ufficiale li tirava e ci aggiungeva il suo peso".  

Viaggio della Memoria - tappa ad Amburgo

Di loro sono rimasti frammenti di vita raccolti dagli studiosi e sistemati in venti cassette colorate, una per ognuno, esposte in quello che oggi è diventato un museo della Memoria. Fotografie, qualche testo scritto, qualche data, quello che è stato possibile trovare. E i loro nomi e cognomi incisi su una lastra di marmo con ai piedi fiori e candele. Nel giardino esterno, dove in ricordo sono state realizzate venti piccole lapidi, la sindaca Raggi ha deposto un fascio di rose. Con lei anche l'assessore a Scuola e Sociale Veronica Mammì che proprio oggi, per la tappa di Amburgo, si è aggiunta al gruppo.  

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