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L'Anpi: "No a una via a Almirante". E scoppia la polemica

L'associazione dei partigiani chiede di vietare la manifestazione per Acca Larentia e invita il sindaco a non intitolare una via a Almirante. Immediate le reazioni politiche

Si torna a parlare di intitolare una via a Giorgio Almirante e si riaccendono le polemiche. A dare il via è stata una nota dell'Anpi di Roma e del Lazio in merito alla manifestazione indetta, per il 7 gennaio prossimo, da alcuni gruppi di destra per commemorare gli omicidi di via Acca Larentia, nella quale morirono tre attivisti del Fronte della Gioventù. L'associazione nazionale dei partigiani ha chiesto al Prefetto di vietare la manifestazione “di gruppi neofascisti romani e nazionali”, che potrebbe mettere “ a forte rischio la sicurezza della capitale, rischiando di alimentare l'odio politico e di trasformarsi in un evento mediatico di apologia del fascismo e dell'antisemitismo”.

NO A UNA VIA PER ALMIRANTE - L'Anpi si poi è rivolta al sindaco Alemanno, invitandolo “fermamente” a ritirare la proposta di intitolare una strada a Roma a Giorgio Almirante, segretario del Msi. Per l'Anpi è "raccapricciante che a 73 anni dalla promulgazione delle Leggi Razziali fasciste venga avanzata tale proposta", ricordando che Almirante "aderì e sostenne convintamente la Repubblica Sociale di Mussolini, che incarcerò, fucilò e deportò gli oppositori politici e i partigiani che combattevano per la libertà, firmando lui stesso ordini di fucilazione di partigiani e patrioti, e fu complice delle deportazioni degli ebrei da parte dei nazisti". Quindi "non esistono le condizioni per intitolargli una strada, ancor di più a Roma, città Medaglia d'Oro per la Resistenza, che fu tragico teatro della più grande deportazione di ebrei italiana, quella del 16 ottobre 1943".

L'assessore alle Politiche Culturali di Roma Capitale Dino Gasperini prova a chiudere le polemiche, sostenendo che “in commissione Cultura e Toponomastica di Roma Capitale non è mai stata approvata la proposta di una via dedicata a Giorgio Almirante" ma ormai si susseguono le dichiarazioni di politici ed esponenti.

LE REAZIONI DELLA COMUNITA' EBRAICA - Carla Di Veroli, assessore alle Politiche Culturali del Municipio XI e nipote di Settimia Spizzichino, l'unica donna tornata viva dalla deportazione del Ghetto di Roma del 16 ottobre 1943. “Non mi sembra esistano le condizioni e i contenuti valoriali degni di memoria per le nuove generazioni tanto da proporre un personaggio come Giorgio Almirante per l’intitolazione di una strada, soprattutto a Roma", dice Di Veroli, che ritiene “inaccettabile” la coesistenza nella Capitale di una via dedicata ad Almirante con quella intitolata a Settimia Spizzichino. Le fa eco un comunicato del presidente del XI Andrea Catarci e dei suoi assessori Attanasio, Beccari e Cefali, che si oppone alla “intitolazione di una via della Città di Roma ad un uomo come Giorgio Almirante che contribuì in prima persona alla persecuzione antiebraica, svolse un ruolo importante nella Repubblica di Salò, firmò il bando di fucilazione dei giovani italiani che rifiutavano di arruolarsi nell’esercito della Rsi per combattere assieme ai nazisti”.

“Le vie si dedicano solo a uomini meritevoli di tale prestigioso riconoscimento”, dice il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici. “Sapere che la commissione toponomastica non ha discusso l'argomento non significa che domani non possa essere riproposto”, specifica Pacifici, che si appella al Presidente della Repubblica Napolitano “affinché tali riconoscimenti, indipendentemente dalle amministrazioni in carica, non dipendano dall'umore delle commissioni di turno ma dall'analisi storico politica”.

RISPONDE LA DESTRA - Dalla sua pagina di Facebook, interviene anche Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra: ''È vergognosa la nota dell'associazione partigiani che vorrebbe impedire la commemorazione dell'eccidio di Acca Larentia. Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni sono ricordati, oltre trent'anni dopo, perché la violenza non semini ancora lutti ed è oggettivamente scandalosa la pretesa di non doverli onorare. O l'odio antifascista serve ancora come passepartout per uccidere giovani di destra? L'Anpi vuol negare persino il ricordo di Giorgio Almirante. Ma non ci riuscirà mai.... C'è un popolo che lo ama ancora....''. Fu Storace, insieme al capogruppo Pdl a Roma Luca Gramazio, a proporre al sindaco l'intitolazione di una via ad Almirante.

Per il consigliere provinciale di Roma Marco Bertucci (Pdl), sulla vicenda la sinistra romana ha assunto “posizioni come al solito strumentali di chi conduce un modo di fare politica ignorante e arrogante”. Accanendosi contro l'intitolazione di una strada ad Almirante, la sinistra avrebbe paura “delle scelte e del coraggio del sindaco di Roma Gianni Alemanno”. “Dalla sinistra si ascoltano parole pesanti cariche anche di odio che dimostrano come questa faziosità stia facendo uscire di senno chi punta a contrapporsi alla sana politica di Alemanno", conclude Bertucci.

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