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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Esquilino / Via Giovanni Giolitti, 137

Via Giolitti, dove finiranno le famiglie sgomberate? "Chiederemo prolungamento ospitalità in albergo"

Otto nuclei da quasi un mese vivono all'hotel President, ma il 30 dicembre in teoria dovranno andarsene. L'assessorato alla casa è a lavoro per una soluzione immediata. Asia-Usb: "Diamogli gli alloggi vuoti di proprietà comunale"

Lo scorso 30 novembre gli inquilini del civico 137 di via Giolitti sono stati evacuati dai vigili del fuoco, in via precauzionale, a causa di problemi di sicurezza legati alla stabilità dell'edificio. Otto dei nuclei familiari del condominio misto - composto cioè sia da appartamenti di proprietà del comune (in totale sono 10 di cui 3 locali commerciali) sia di privati riuniti in un condominio - sono stati ospitati dall'hotel President in via Emanuele Filiberto e la convenzione con il Comune scadrà il 30 dicembre. Per questo oggi si è svolta una commissione casa, convocata dal dem Yuri Trombetti, per conoscere lo stato dell'arte e trovare soluzioni adeguate per il nuovo anno. 

Dall'assessorato: "Valutiamo le soluzioni migliori per assistere gli sfollati"

Ospiti della commissione erano il caposegreteria dell'assessore al Patrimonio e Politiche Abitative, Carlo Mazzei e l'architetto Giuseppe Sabia, responsabile della posizione organizzativa che si occupa del patrimonio in concessione e di condomini misti. "Una prima fase di verifica tramite gli strumenti di rilevazione di movimento - ha spiegato Mazzei - si concluderà proprio il 30 dicembre. Ci sono poi state ulteriori interlocuzioni con il Municipio I e con la direzione socioeducativa per capire se è possibile applicare la delibera 163 del 98 (riguardo il sostegno economico per il superamento dell'emergenza abitativa, ndr) e verificare il prolungamento dell'assistenza già in essere. Stiamo capendo con la direzione della Protezione Civile se, già prima del 30, si possa prolungare la procedura emergenziale in corso rinnovando la convenzione con l'albergo. Va messo anche in conto, ma speriamo non accada, che il recupero strutturale dello stabile possa richiedere anche quattro anni". 

Gli uffici tecnici: "Stabile interamente inagibile"

L'architetto Sabia ha tenuto a specificare che "il condominio in questione vede la presenza del comune per un terzo dei millesimi - le sue parole - e che come ufficio siamo intervenuti in diverse assemblee chiedendo all'amministratore di conoscere gli interventi in atto per la messa in sicurezza dell'edificio. Il comune rappresenta una parte minoritaria dei condomini occupanti, quindi il nostro ruolo non può essere altro che quello di essere in accordo o meno con le decisioni prese dall'amministratore. In ogni caso, la commissione stabili pericolanti ha effettuato un sopralluogo il 1° dicembre confermando l'inagibilità dell'intero stabile al civico 137 a causa delle lesioni sulla facciata che sembrano essere determinate da un cedimento nella parte fondale. I primi risultati del monitoraggio arriveranno a fine mese e a quel punto si potrà decidere se modificare lo stato di inagibilità". 

Pd: "Faremo un censimento degli alloggi comunali vuoti"

La preoccupazione della commissione consiliare, espressa dal presidente Trombetti, è che dopo il 30 dicembre "le famiglie, che siamo andati a trovare in albergo nei giorni scorsi, non abbiano un posto dove andare. Per questo tra Natale e Capodanno insieme alla consigliera Nella Converti - fa sapere l'esponente Pd - faremo un sopralluogo per verificare quali e quanti siano gli alloggi di proprietà comunale vuoti all'interno dell'intero edificio". Erica Battaglia (Pd) spinge il piede sull'acceleratore: "Siamo al 23 dicembre e dieci famiglie - interviene - non sanno dove dovranno andare tra una settimana. E' necessario il prolungamento della convenzione nell'imediato e trovare soluzioni a lungo termine, non è civile né umano che delle persone non sappiano come organizzarsi, dove portare le loro cose. Tra loro c'è anche una signora di 80 anni". 

Asia-Usb: "Dal '99 si sa che lo stabile è a rischio, mai fatto nulla"

Durante la commissione è intervenuto anche Angelo Fascetti, segretario romano di Asia-Usb, sidacato degli inquilini e abitanti: "Quello di via Giolitti è uno stabile nato come patrimonio pubblico - ricorda - che alle origini venne assegnato a famiglie di sfollati del Secondo Dopoguerra. Negli anni c'è stata un'operazione di dismissione da parte del comune e nel 2019 la giunta Raggi ha addirittura messo all'asta gli appartamenti riservando la possibilità di opzione da parte degli inquilini, ma questo meccanismo non dovrebbe esistere all'interno di alloggi con destinazione pubblica. All'interno ci sono addirittura dei B&B, non dovrebbero esserci". Fascetti, inoltre, ha reso noto ai consiglieri presenti che già nel 1999 (epoca in cui tutto lo stabile era ancora di proprietà pubblica) i vigili del fuoco avevano compilato una perizia che inibiva all'uso alcune stanze dello stabile "ma da allora nulla è stato fatto e siamo quindi arrivati a oggi. Chiediamo - conclude Fascetti - che il comune intervenga subito mettendo in moto un meccanismo di perizia e sanatoria delle situazioni più gravi, sperando che i tempi siano rapidi. Inoltre va data continuità all'accoglienza in albergo, verificando però gli alloggi comunali vuoti per assegnarli temporaneamente agli sfollati, cosa che comporterebbe un risparmio per l'amministrazione". Asia-Usb ha poi puntato il dito contro gli uffici del dipartimento Patrimonio "che con una nota del 15 dicembre invitavano gli sfollati a presentare domanda per essere ospitati nei CAAT (i centri di assistenza alloggiativa temporanea, ndr), soluzione del tutto inadeguata". 


 

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