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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica Colli Aniene / Via del Frantoio

La rivolta contro il centro d'accoglienza riapre le polemiche: "Ora chiudere la struttura"

Le forze di destra tornano all'attacco. Sinistra Italiana: "In piazza con la Roma antifascista"

Per il Pd Roma i fatti di via del Frantoio testimoniano per l'ennesima volta "la delicata situazione dell'accoglienza nella Capitale, tema serio e preoccupante". Per la destra si dovrebbe semplicemente chiudere il centro di accoglienza, più volte oggetto di dissenso, mentre Sinistra Italiana si prepara a manifestare contro "odio e intolleranza" insieme a "tutta la Roma antifascista". La rivolta di un gruppo di residenti contro il centro per migranti transitanti gestito dalla Croce Rossa al Tiburtino III si trasforma nell'ennesima arena politica. Ecco in sintesi la ricostruzione, ancora parziale, dell'accaduto. 

Cosa è successo in via del Frantoio

Un ragazzino racconta alla madre di aver litigato con un immigrato - "ci ha lanciato dei sassi" - lei reagisce di pancia e si precipita al vicino centro di accoglienza insieme a un capannello di abitanti per chiedere conto di quanto successo. Fuori dalla struttura il clima teso sfocia subito in rissa. Per sedare gli animi deve intervenire la Polizia. L'uomo accusato del lancio di pietre, un 41 anni eritreo, resta ferito alla schiena con un'arma da taglio e la Procura apre un'inchiesta per lesioni gravi. Nel mezzo la versione dei fatti fornita dalla donna e rilanciata dalle formazioni di estrema destra accorse sul posto - "la signora è stata sequestrata con il bambino dai clandestini" - smentita dai volontari della Croce Rossa presenti. Un'ora di caos senza nessuna grave conseguenza ma con tensioni che si sono ripetute in mattinata, quando i residenti si sono avvicinati nuovamente al centro fermando dei migranti con toni minacciosi. Uno spaccato che riflette una convivenza difficile, più volte lamentata da una parte di residenti della zona, sostenuti tra presidi e manifestazioni dai neofascisti di Casapound. (QUI LA CRONACA DEI FATTI)

Le reazioni politiche

Ed è da destra che arrivano i primi commenti all'accaduto, "sintomo di una situazione che ha superato i livelli di sicurezza e che rischia ora di trasformarsi in un’emergenza sociale". Le dichiarazioni sono del capogruppo di FdI in Campidoglio, Fabrizio Ghera. "Ricordiamo peraltro che la struttura in via del Frantoio confina con la scuola materna ed elementare Fabio Filzi. Chiediamo al sindaco, all’assessore alle Politiche sociali e al municipio la massima attenzione, bisogna chiudere il centro d’accoglienza". Dalla parte opposta, fermamente contraria a qualunque ipotesi chiusura, c'è Sinistra Italiana. "Il 30 giugno saremo a Tiburtino III insieme alla Rete Popolare Tiburtina, all'ANPI, alle associazioni, ai comitati, alle parrocchie per dire che il centro transitanti gestito dalla Croce Rossa non va chiuso". Appuntamento ore 17 in via della Vanga. 

Considerazioni sui fatti anche dal gruppo capitolino Pd, forte delle polemiche non ancora sopite in merito agli scontri tra agenti di Polizia e immigrati in piazza Indipendenza. "Di fronte a questi nuovi fatti, ci chiediamo cosa stia facendo il Campidoglio per gestire l’accoglienza, se e come stia collaborando con le altre istituzioni. Forse sarebbe stato meglio approvare già ieri la proposta del PD di istituire una cabina di regia per coordinare le istituzioni e rafforzare il sistema di accoglienza diffuso per rifugiati e richiedenti asilo. Il tutto invece è stato rimandato per l’assenza dell’assessora Baldassarre".

I precedenti in via del Frantoio

A onor del vero su via del Frantoio è andata avanti una lunga interlocuzione tra cittadini e amministrazione. A giugno il Campidoglio aveva ceduto alle richieste di parte della cittadinanza, da tempo sul piede di guerra per l'eccessiva pressione dei flussi migratori sul territorio, e aveva chiuso il centro per richiedenti asilo di via del Frantoio. Perché fino a due mesi fa, sulla strada, le strutture di accoglienza erano ben due. Nè è rimasta una sola, quella dei transitanti. Ancora troppo per qualcuno esasperato, e per chi puntuale ne cavalca i malesseri. 

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