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Politica San Lorenzo / Via Cupa

Rifugiati, in via Cupa residenti esaperati: "Ma è possibile vivere così?"

La strada è piccola, di loro si parla poco, ma oggi ai giornalisti presenti in via Cupa per il blitz della polizia poi saltato, si sono fatti sentire. Il titolare dell'officina meccanica: "Io così non posso lavorare"

"Non ce la facciamo più. Ma io dico, si può vivere così?". Roberto lavora in via Cupa, fa il fabbro, e ha due piccoli appartamenti sulla strada. Ci mostra le foto: i portoni di ingresso sono un tutt'uno con le tende dei rifugiati. Non nasconde l'esasperazione, precisando che "non è colpa loro", ma di qualcuno certamente sì se in quella piccola stradina stretta tra la stazione Tiburtina e le mura del Verano gli animi sono esasperati. 

Da una parte ci sono i volontari dell'ex Baobab che da settimane si occupano dell'accoglienza di centinaia di migranti transitanti eritrei a Roma di passaggio, dall'altra residenti e lavoratori. La strada è piccola, di loro si parla poco, ma oggi ai giornalisti presenti in via Cupa per un blitz della polizia poi saltato, si sono fatti sentire. "Io così non riesco a lavorare - racconta Roberto - è come se la strada fosse perennemente chiusa, non passa più nessuno. Chi mi mantiene a me, i volontari? Prima queste due case che ho di proprietà le affittavo a studenti ora non le vuole nessuno"

"Sono tre anni che andiamo avanti con questa storia" gli fa ecoGiuseppe. Tre anni perché già prima dell'emergenza del 2014 il centro Baobab, gestito da eritrei, funzionava comunque, anche i flussi non erano delle proporzioni di quelli attuali e restavano tra le mura della struttura poi sgomberata dal commissario Tronca. "Io qui ci lavoro, ho un'officina meccanica e risento molto della presenza di queste persone. E' il Comune che deve pensare all'accoglienza. Abbiamo già fatto due esposti, di più non possiamo fare".  

Senza contare la chiusura del tratto di strada interessato, per consentire ai migranti di dormire anche sui materassini aggiunti da qualche giorno alle tende per fronteggiare l'emergenza. La mattina alle 7 viene riaperta secondo le dispozioni della Questura, ma c'è chi comunque storce il naso. "Non si può dire niente perché c'è chi dice che siamo fascisti o razzisti. Ma qui non è quello il problema, semplicemente è diventata una situzione insostenibile". Per tutti, rifugiati e non. 

Rifugiati in via Cupa - Foto Romatoday

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