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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Via Benedetta Ciaccia ora esiste: scoperta la targa e piantato un ulivo, aspettando i lavori

Oggi a Selva Candida l'inaugurazione per la vittima degli attacchi terroristici del 2005 a Londra, dopo anni di battaglie della famiglia. Resta una promessa da mantenere: i lavori di riqualificazione sulla via, ancora da realizzare

Da oggi una nuova strada arricchisce la toponomastica della città. Via Benedetta Ciaccia ha finalmente trovato il suo posto in una piccola lingua di asfalto tra Casalotti e Selva Candida. E' l'omaggio alla 31enne romana morta negli attentati di Londra dieci anni fa, arrivato dopo mille battaglie della famiglia tra ritardi burocratici e promesse disattese. Era il 2005, e da allora, salvo un parco dedicato e poi ridotto a una misera striscia di terra dalla speculazione edilizia, di lei, unica vittima italiana delle stragi, Roma non aveva memoria. Oggi la cerimonia di inaugurazione, nel giorno del suo compleanno, alla presenza di familiari, amici, semplici cittadini, istituzioni. 

LA CERIMONIA - Sul palco allestito per l'occasione si parla di lei. In fila dietro i microfoni il padre Roberto, la madre, le sorelle Roberta e Giulia, il minisindaco Valerio Barletta. "Un orgoglio italiano" per il sub commissario prefettizio Camillo De Milato, rappresentante del Campidoglio, che ricorda "i quattro diplomi" della giovane, emigrata a Londra ancora ventenne, i suoi successi lavorativi - "faceva l'analista finanziaria per una grande società inglese" - e quel matrimonio multiculturale con un coetaneo musulmano, programmato per settembre 2005, tre mesi dopo il dramma. 

La sorella Roberta recita una poesia, il parroco della vicina chiesa di S.Rufina, un passo del profeta Isaia. La targa prende vita liberata dal telo giallo e rosso del Comune di Roma. Sullo sfondo il cielo terso, il sole tiepido d'inverno, le note di Signore delle Cime, il celebre canto funebre popolare musicato dal coro della Polizia Locale, e il calore degli amici. "Ci pensiamo noi ad annaffiare l'albero", un piccolo ulivo piantato dai familiari dietro la targa. "A Settembre dedicheremo a Benedetta anche una scuola" promette il presidente del XIV municipio. Ma nell'elenco di promesse ancora da mantenere è un'altra quella prioritaria. 

I LAVORI MAI ESEGUITI - In via Benedetta Ciaccia mancano i lampioni, i marciapiedi, il prato è incolto. Deliberata nel 2011 l'assegnazione della via, scelta dal padre per la vicinanza alla casa di una delle due sorelle di Benedetta, ancora nel 2013 il Campidoglio informava la famiglia: la commissione Toponomastica ha dato l'ok, ma "trattandosi di una strada in costruzione" si procederà all'inaugurazione della strada "una volta completati i lavori". Già, ma il contenzioso da 700mila euro con i privati che hanno costruito sul terreno non è mai stato risolto, nè la riqualificazione della strada è mai partita. 

Niente cantiere e niente targa, per anni. Finché gli attacchi di Parigi, il clamore mediatico, il grido disperato del padre, aiutato anche dalla denuncia di Romatoday, hanno riacceso i riflettori sul caso. E il Campidoglio si è affrettato a rimediare, seppur solo a metà. Tanto che oggi torna ancora a promettere, stavolta tramite i tecnici di Tronca: "Solleciteremo Acea per l'installazione dei lampioni". E il minisindaco, dalla sua: "Controlleremo perché l'intervento venga svolto al più presto".  

"Non è la sede adeguata per fare polemiche - commenta il consigliere regionale del Lazio, Fabrizio Santori, tra i primi a raccogliere la denuncia del padre di Benedetta - questo è un giorno importante, finalmente Benedetta è stata ricordata, ma è giusto che le promesse vengano mantenute". E il padre sul punto non mollerà. "Questa è una prima vittoria, e siamo felici, ma piano piano, passo dopo passo, otterremo tutto quello che nostra figlia Benedetta si merita". 

Via Benedetta Ciaccia: la cerimonia di inaugurazione

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