rotate-mobile
Politica Eur / Viale dell'Oceano Pacifico

Velodromo Eur, M5S porta il caso amianto in Parlamento

Il 24 luglio 2008 venne fatto implodere il velodromo in zona Eur sprigionando una notevole quantità di amianto nella aria circostante. Lunedì scorso il M5s ha presentato un'interrogazione al ministro della Salute

24 luglio 2008 - 24 luglio 2013. Lunedì scorso, a distanza di cinque anni dall'implosione del velodromo in zona Eur, il Movimento 5 Stelle ha presentato un'interrogazione in Parlamento ai ministeri della Salute, dell'Ambiente e dell'Economia. L'implosione ha infatti disperso nell'aria diverse particelle di amianto, dannose per la salute dei residenti. La richiesta è di intervenire per promuovere e monitorare la bonifica dell'intera area.

UN'IMPLOSIONE NON MONITORATA - Un'esplosione interna che ha sprigionato nell'aria un'enorme nube di polveri. La demolizione del velodromo, realizzato in occasione delle Olimpiadi del 1960, sarebbe avvenuta in mancanza di un piano di sicurezza e di monitoraggio ambientale preventivo. Non ci fu neppure la presentazione di un progetto di demolizione.

PRIME INDAGINI: TUBAZIONI IN AMIANTO - L'intera area fu posta sotto sequestro giudiziario nei giorni immediatamente a seguire, impedendo alla ASL RMC di effettuare un sopralluogo appena avvenuta l'implosione. Le prime analisi per verificare la presenza di amianto avvennero a distanza di oltre un mese, il 5 settembre 2008, a seguito dell’esposto presentato dal Coordinamento cittadini e comitati per la difesa dell’Eur. Proprio in quei giorni, la scoperta di due tubazioni in amianto lunghe 130 metri all'interno della parete di un sottopassaggio, che collegava gli spogliatoi demoliti alla pista. Non solo. Ulteriori accertamenti e mappature hanno permesso di rinvenire altri tubi in amianto anche a servizio dell’impianto elettrico in più zone dell’ex velodromo.

130 CHILI DI AMIANTO COINVOLTI NELL'IMPLOSIONE - Qualche mese più tardi, in dicembre, i primi lavori di bonifica e smaltimento del materiale presente nell'area. Sul finire del maggio 2009, a quasi un anno dall'implosione, i risultati delle analisi della ASL RMC: la bonifica ha provveduto allo smaltimento di 4.535 chilogrammi di materiali in amianto, di cui 130 sono stati senz'altro coinvolti nell'implosione. Dunque. C'è stata certamente dispersione di cemento amianto nell'aria.

L'INTERROGAZIONE AL MINISTERO - L'interrogazione a risposta scritta è stata presentata da Marialucia Lorefice (M5s), della Commissione Affari Sociali lo scorso 24 luglio nel corso della 59esima seduta: “Se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto riportato in premessa in merito alle vicende descritte e se intenda assumere iniziative volte a promuovere e monitorare la bonifica di tutta l’area in questione, ivi compreso il sottosuolo, per garantire il diritto costituzionale alla salute di tutti i residenti nel territorio limitrofo”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Velodromo Eur, M5S porta il caso amianto in Parlamento

RomaToday è in caricamento