Ddl Zan e nodo Vaticano, Raggi non prende posizione: "Bisogna trovare un equilibrio"
La sindaca, ospite di "Oggi è un altro giorno", ha commentato la decisione della Santa Sede di chiedere modifiche al testo del contro l'omofobia in discussione al Senato
La sindaca di Roma Virginia Raggi torna a parlare del Ddl Zan nel giorno in cui il Vaticano ha annunciato di avere attivato i propri canali diplomatici per chiedere formalmente al governo di modificarlo e “rimodularlo in modo che la Chiesa possa continuare a svolgere la sua azione pastorale, educativa e sociale liberamente”.
Raggi è stata interpellata sul tema da Serena Bortone durante la puntata di martedì di “Oggi è un altro giorno”, il programma che la giornalista conduce su Rai 3. Diversi i temi trattati nel corso di un confronto arrivato dopo quello con i rivali alle prossime Comunali - Carlo Calenda, Roberto Gualtieri ed Enrico Michetti - molto simile le risposte della sindaca, che in molti casi ha preferito puntare sull’auto promozione e sula diplomazia. Ddl Zan - ancora una volta - compreso.
“Partirei da un principio di base su cui concordiamo tutti: chiunque minacci, diffami o offenda un’altra persona in ragione del suo orientamento sessuale o della sua identità di genere è da condannare", ha esordito Raggi, aggiungendo però che "da quello che leggo mi sembra che il tema cardine in realtà sia l’introduzione della Giornata contro l’omofobia nelle scuole cattoliche, introduzione che mi sembra verrebbe percepita come una lesione, una possibile criticità per l’organizzazione delle scuole cattoliche e la libera espressione del pensiero all’interno di queste scuole".
"Se questo è - ha concluso Raggi - il nodo è trovare un equilibrio tra tutti coloro che giustamente chiedono che si rispetti il pensiero e soprattutto non vengano diffamati e non debbano subire discriminazioni per il proprio essere e tra chi ritiene di esprimere liberamente il proprio pensiero. È un equilibrio che va cercato e che non si trova sullo scontro. Direi di attendere i lavori delle Camere per vedere quale sarà la formulazione finale del ddl".
Non è la prima volta che la sindaca parla del Ddl Zan in questi termini, senza cioè prendere una posizione netta sull’approvazione. Il disegno di legge, va ricordato, è stato proposto dal deputato PD Alessandro Zan ed è finalizzato a combattere ogni forma di omolesbobitransfobia, abilismo e misoginia.
La Santa Sede, stando a quanto trapelato sino a oggi, contesterebbe in particolare due aspetti del ddl, così come sottolineato nella nota consegnata all’ambasciatore italiano in Vaticano: da un lato il fatto che le scuole cattoliche non sarebbero esentate dall'organizzazione della futura Giornata nazionale contro l'omofobia (e a questo a fatto riferimento Raggi), dall’altro generali timori per la "libertà di pensiero" dei cattolici, che rischierebbero conseguenze giudiziarie nell'esprimere le loro convinzioni.
Per il Ddl Zan, il Vaticano ha di fatto, per la prima volta, esercitato formalmente le facoltà che derivano dai Patti Lateranensim intervenendo nell’iterdi approvazione di una legge italiana.