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Valle Fiorita, liberata l’ex clinica occupata: trasferite in altri alloggi le 69 famiglie presenti

Zevi: “Abbiamo accompagnato le persone che ne avevano diritto verso nuova soluzione alloggiativa”

E’ terminata l’occupazione dell’ex clinica Valle Fiorita. Senza ricorrere alla forza pubblica, l’immobile è stato liberato dai suoi occupanti 170 persone che  vi abitavano. A loro sono andati gli alloggi di proprietà del comune e dell’Ater che risultavano attualmente liberi.

Liberata l'ex clinica occupata

“Sono orgoglioso del lavoro svolto dagli uffici del Dipartimento, che, insieme all’Ater, hanno ascoltato e supportato i singoli nuclei nell’individuazione delle migliori soluzioni, nel rispetto delle norme e delle singole esigenze – ha commentato Tobia Zevi , l’assessore capitolino al patrimonio – Abbiamo accompagnato le persone che avevano diritto verso una nuova soluzione alloggiativa e la struttura, occupata dal 2012, già in giornata rientrerà in possesso del proprietario”. 

Valle Ri-Fiorita, come chiamavano l'ex clinica le persone che vi alloggiavano, rappresentava un'occupazione storica della capitale. Nel corso degli anni vi erano andati a vivere anche alcuni degli occupanti dell’ex scuola di via Cardinal Capranica, struttura sgomberata nell’estate del 2019.  Il numero degli abitanti era stato poi censito nella primavera del 2021, con una contestata operazione che aveva portato molti blindati in via di Torrevecchia. Contestata da chi, nell’ex clinica, abitava con la propria famiglia.  Il ricorso alla forza pubblica, invece, non è stato necessario per ottenere la liberazione dell’immobile.

"A differenza delle passate amministrazioni, la giunta Gualtieri ha subito assicurato ampia e proficua collaborazione – ha dichiarato Massimiliano Valeriani l’assessore regionale alle politiche abitative, che ha ringraziato il prefetto Piantedosi, l’assessore Zevi e l’Ater “per la fattiva sinergia, che ha permesso di garantire un alloggio alle persone e la riconsegna dell'immobile al legittimo proprietario”.

''Lo sgombero pacifico dell'ex clinica Valle Fiorita rappresenta la strada giusta per rispondere all'emergenza abitativa di tante famiglie" hanno commentato l'assessore al Sociale Barbara Funari e il capogruppo di Demos Paolo Ciani. "Portiamo a termine, senza l'uso della forza pubblica e con soluzioni condivise, un lavoro che avevamo avviato collaborando con la Regione Lazio, l'assessore Zevi e il municipio XIV. Un ringraziamento dovuto, per l'importante supporto nell'accompagnamento delle famiglie, all'assessore al Sociale del municipio XIV Simone Conte". 

Un risultato sperato

Soddisfazione per l’operazione condotta è stata espressa anche dai movimenti per i diritti all’abitare. “Oggi negli occhi di chi abitava a valle rifiorita si leggeva molta gioia. Da una parte, quindi, c’è la contentezza per quanto accaduto, per aver raggiunto un obiettivo così importante – ha dichiarato l’attivista Luca Fagiano – dall’altra c’è un po’ di tristezza per la sensazione che si perderà la rete di mutuo sostegno che lì si era andata a costruire. Sicuramente quello di oggi rappresenta un momento di grande cambiamento, frutto anche di una trattativa serrata che è andata in porto e che quindi genera indubbiamente tanta gioia”. 

Ha prevalso il modello già sperimentato a Caravaggio anche se “questo è stato una sorta di affinamento, una versione migliorata, con le persone a cui sono stati destinati singoli alloggi, cosa che è accaduta per 69 famiglie sulle 70. Ma siamo ottimisti anche per il settantesimo caso, che è quello di una persona single, per la quale si stanno affrontando delle questioni di tipo più burocratico” ha spiegato Fagiano. 

Gli alloggi da reperire

In una città in cui, stando ai dati diffusi dal ministero dell’interno, ci sono più di 2000 richieste di esecuzione di sfratto, presentate dall’ufficiale giudiziario, la liberazione dell’ex clinica di Torrevecchia rappresenta quindi un modello da perseguire, almeno finchè si trovano alloggi liberi da destinare agli aventi diritto. “La buona notizia è che questi alloggi si sono trovati però – ha rimarcato Fagiano – non sappiamo fino a quando l’amministrazione riuscirà a portare avanti queste operazioni se non si dota, com’era stato promesso, di un piano organico per il reperimento di nuovi alloggi”. Da ricavare possibilmente, ha sottolineato l’attivista, “senza cementificare”.
 

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