Blitz dei collettivi di sinistra: bruciata la corona in memoria di Cecchin
Nella notte del 20 febbraio alcuni militanti antifascisti hanno "sanzionato" due sedi e danneggiato i luoghi della memoria dedicato a Paolo Di Nella e Francesco Cecchin. Oggi si celebrano i 43 anni dall'omicidio Verbano
Era il 22 febbraio quando uno studente liceale militante di Autonomia Operaia venne ucciso in casa, a Città Giardino, da un commando i cui componenti non sono stati mai identificati e giudicati. Il 19enne si chiamava Valerio Verbano e nel pomeriggio di oggi si svolgerà l'annuale corteo lungo le strade del III municipio. Due notti fa, però, qualcuno ha deciso di "preparare" l'evento con un blitz a danno di due sedi di destra. Un blitz documentato con un video che diversi account Instagram (tra questi alcuni collettivi di liceali) hanno rilanciato.
Il blitz degli antifascisti contro Gioventù Nazionale e Generazione Popolare
Un gruppo di giovani, camuffati con giacchetti, felpe e pantaloni scuri, guanti e passamontagna, si sono prima recati dove ha sede la sezione di Gioventù Nazionale a Garbatella: scritte e simboli antifascisti, slogan "Valerio Vive". "Abbiamo sanzionato e chiuso le sedi e i luoghi simbolici per le organizzazioni neofasciste all'interno della città - si legge nel comunicato diffuso nella mattinata del 21 febbraio - le quali, sentendosi legittimate istituzionalmente dal nuovo governo, hanno ripreso un'attività aggressiva e intimidatoria nelle scuole, nelle università e nei quartieri".
Cemento sulla soglia per "chiudere" le sedi
Oltre alle scritte, il gruppo (che ha immortalato l'incursione notturna con foto e video) ha "chiuso" la sede di Gioventù Nazionale e di Generazione Popolare, stendendo del cemento alla base delle saracinesche che proteggono gli accessi dei locali. "L’azione di questa notte vuole mandare un messaggio chiaro - prosegue la rivendicazione - rifiutiamo la retorica revisionista e di pacificazione che tenta di mettere sullo stesso piano le morti e gli intenti degli schieramenti politici in opposizione nella storia".
Bruciata la corona per Di Nella
Gli antifascisti, che si identificherebbero nella rete delle "Scuole in Lotta" hanno anche dato fuoco alla corona di alloro che si trova a piazza Vescovio, in memoria di Paolo Di Nella, militante del Fronte della Gioventù assassinato nel 1983 mentre si trovava a viale Libia. Danneggiata anche la targa a Villa Chigi in memoria di Francesco Cecchin, militante di estrema destra morto nel 1979 in via Montebuono, rincorso e picchiato da un gruppo di antifascisti e successivamente precipitato per 4 metri nella rampa di un palazzo.
FdI chiede a Gualtieri di condannare il gesto
Quanto successo la notte del 20 febbraio non è di certo passato sotto silenzio da parte di Fratelli d'Italia. In particolare si sono rivolti al sindaco Gualtieri chiedendo "ferma condanna": "Riportare il confronto politico sui binari della dialettica e fermare immediatamente il clima di violenza che, purtroppo, sta montando in città - scrivono in una nota i due consiglieri del II municipio Sandra Bertucci e Holljwer Paolo - . Apprezzando l'operato delle istituzioni municipali e comunali, che si sono prontamente attivate per ripristinare i luoghi, auspichiamo la ferma condanna da parte del sindaco e da tutte le forze politiche di simili pratiche - proseguono, insieme al consigliere capitolino Stefano Erbaggi - , volte a riportare indietro di decenni le lancette del tempo ed avvelenare con la violenza il normale confronto politico".