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Vaccini e quarantena, la proposta M5s scuote i pediatri: "Come i no vax, scelta scellerata" 

Tutti contro la proposta di legge a firma di Davide Barillari e Roberta Lombardi. Bambini a casa per 40 giorni dopo il vaccino? "Nessuna base scientifica"

Una proposta "scellerata", che cela ma neanche troppo una "netta presa di posizione no Vax". Si schierano senza mezzi termini i pediatri della confederazione Cipe Lazio contro la proposta di legge n. 52/2018 avanzata dai grillini in regione. Consiglieri firmatari Davide Barillari e Roberta Lombardi. E' l'articolo 11, comma 2, ad agitare gli animi. Recita: "La scuola garantisce che sia rispettato il periodo di quarantena di 4-6 settimane per il soggetto appena vaccinato con virus attenuato, al fine di evitare contagi indotti dalle stesse, secondo il principio di precauzione". Tradotto: subito dopo le vaccinazioni obbligatorie tutti a casa per minimo 40 giorni. Una proposta che ha sollevato un polverone di polemiche. A bocciarla in prima linea ci sono gli addetti ai lavori. 

"Metteremo in campo tutte le nostre energie e le competenze per contrastare tale malfatta proposta" dichiara, in una nota, Antonio Palma, segretario della Cipe. "Quarantena, vaccini monocomponenti, analisi prevaccinali, nutrizione preventiva: non c'è nulla di valido dal punto di vista scientifico né di etico nel documento presentato. I proponenti si rendono conto di quanti bimbi "fragili" ci sono nella nostra Regione?".

"La legge dell’obbligo, certo, si potrebbe rivedere - prosegue - ma a fronte di un raggiungimento di coperture che garantiscono un effetto gregge, da cui al momento siamo ancora lontani nonostante l’effetto positivo avuto fin ora. Vorremmo chiedere agli estensori se sono consapevoli di ciò che affermano, cosa ne sanno delle malattie infettive e a quali rischi sarebbe esposta tutta la popolazione, in particolare i nostri bambini, con il riaffiorare di malattie debellate o quasi debellate grazie all’uso dei vaccini: forse non ricordano più la poliomielite, la difterite, il vaiolo oppure hanno già dimenticato i decessi che abbiamo avuto di recente per il morbillo".

"La Salute Pubblica non può essere messa a rischio in maniera inconsapevole e/o per obiettivi di mero stampo “politico” - continua - La Cipe Lazio ripete la propria posizione a favore della vaccinazione universale, così come raccomandato dall’OMS e da tutti gli organismi scientifici nazionali e internazionali". 

"Siamo impegnati ogni giorno, come pediatri di famiglia, a fornire tutte le spiegazioni alle mamme e ai papà per la corretta salute dei propri figli affinché cresca una popolazione sana con scelte consapevoli. Quotidianamente nei nostri ambulatori accedono famiglie attente e desiderose di ricevere informazioni corrette dal punto di vista scientifico perché disorientate dalla circolazione di notizie false - conclude - In particolare, la Regione Lazio si è sempre mostrata attenta alle strategie vaccinali e mai ha lesinato impegno e risorse in tal senso con un’offerta vaccinale all’avanguardia per diversi aspetti migliorativa anche rispetto al PNPV 2017/2019 e sicuramente in linea con il Calendario della Vita e così ci auguriamo si continui nell’interesse soprattutto dei nostri piccoli assistiti. Auspichiamo un intervento istituzionale a tutti i livelli, contro la scellerata proposta del M5S, e confidiamo in una netta presa di posizione della nostra collega Ministro della Salute, Giulia Grillo".
 

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