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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Unioni civili, urla e insulti in Aula: i consiglieri di centrodestra citano la Bibbia

Attimi di tensione in Assemblea capitolina su voto per il registro delle unioni civili. Un gruppo di militanti di Ncd e Fdi ha invaso la recinzione. Dall'opposizione il cartello: "Maschio e femmina li creò"

Attimi di tensione in Aula Giulio Cesare sulla delibera per l'istituzione del registro delle unioni civili. È bastata la richiesta della maggioranza di prorogare la seduta dell'Assemblea capitolina fino all'approvazione per far scattare la bagarre: striscioni tra i consiglieri di centrodestra in sostegno della famiglia, militanti di Nuovo centrodestra e di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale che dal pubblico hanno scavalcato la recinzione esponendo cartelli con la scritta ''Difendi la famiglia'', e l'inevitabile scambio di insulti e grida 'da stadio' con i rappresentanti delle associazioni lgbt presenti in aula.

A sostenere la protesta in particolare i consiglieri di centrodestra Lavinia Mennuni (Ncd), Fabrizio Ghera (Fdi) e Dario Rossin (Fi) che hanno esposto uno striscione con un passo dal libro biblico della Genesi 'Maschio e femmina li creò'. Alla fine è caduta anche la richiesta di proroga avanzata dalla maggioranza. Quando mancavano ormai da votare solo circa 30 emendamenti, il presidente dell'Assemblea capitolina, Valeria Baglio, ha dichiarato tolta la seduta per la mancanza del numero legale, convocando immediatamente la conferenza dei capigruppo che ha poi riconvocato la seduta per questa mattina.

"Riteniamo che questa delibera si inserisca nella complessiva politica di smantellamento della famiglia che si esprime nella messa in discussione del quoziente familiare e nel venir meno della centralità della famiglia come motore della comunità cittadina e nazionale" dichiarano in una nota il Portavoce Romano di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale Andrea De Priamo e i Dirigenti Romani di Gioventù Nazionale.

Ma non solo battaglia in Aula. Il centrodestra ieri ha presentato ufficialmente in Prefettura la diffida contro la presidenza dell'Assemblea capitolina dopo la ''tagliola'' degli uffici comunali, che hanno cassato circa 7mila tra emendamenti e ordini del giorno sulla delibera per l'istituzione del registro delle unioni civili, oggi in discussione in Consiglio. Tra i firmatari, oltre al proponente Dario Rossin (Fi), figurano i capigruppo di Fdi, Fabrizio Ghera, di Forza Italia, Davide Bordoni, di Apn, Ignazio Cozzoli, di Ncd, Roberto Cantiani, della Lega dei popoli, Marco Pomarici, del Pdl, Giordano Tredicine, e il consigliere Ncd, Lavinia Mennuni. Non c'è invece la firma di Sveva Belviso (capogruppo di Altra destra), né di consiglieri della Lista Marchini o del M5S, tra i proponenti della delibera. Il provvedimento di diffida è in via di notifica in questi minuti alla segreteria dell'Aula: se il prefetto Giuseppe Pecoraro dovesse accoglierlo, la delibera - eventualmente approvata - potrebbe decadere.

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